Martedì 14 Gennaio 2025
ANTONELLA COPPARI
Politica

Scontri ai cortei per Ramy, il sottosegretario Molteni: “Troppe discussioni, votiamo il ddl sicurezza”

Il numero due del Viminale (Lega): “Tuteliamo le forze dell’ordine. I rilievi del Colle? Le correzioni verranno dopo”. E rispedisce al mittente le accuse della sinistra: “Sono loro a strumentalizzare i fatti di cronaca”

Roma, 14 gennaio 2025 – Basta indugi. Le vicende di queste ore dimostrano che si è perso anche troppo tempo, avverte Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno in quota Lega: “Il ddl Sicurezza va approvato subito e senza modifiche”

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Il presidio per Ramy a Bologna degenerato in scontri (Foto Schicchi)

Come la mette con i rilievi fatti a suo tempo dal capo dello Stato? Non vanno presi in considerazione?

“Premesso che ciò che dice il presidente della Repubblica è sempre degno di attenzione, il ddl è stato approvato dal consiglio dei ministri il 16 novembre 2023: c’è stato un approfondimento di un anno e mezzo. Mi pare un tempo sufficiente. Ora è al Senato in commissione, va calendarizzato per l’esame in Aula a gennaio. Qualsiasi correzione può essere fatta dopo: se ci mettiamo mano deve tornare alla Camera e con i numerosi temi sul tavolo rischia di non essere approvato mai. Sarebbe un danno per tutti: serve tolleranza zero contro i protagonisti delle condotte criminali di questi giorni”.

Vede una saldatura tra collettivi antagonisti e migranti di seconda generazione?

“Assolutamente sì. C’è chi ha utilizzato il diritto di manifestare per portare violenza nelle comunità, porre in essere atti di guerriglia urbana, aggredire le forze di polizia. È inaccettabile: difendere le nostre forze dell’ordine è un dovere per tutti, senza ’se’ e senza ’ma’. Ho sentito troppi ’ma’ da parte di alcuni”.

Non pensa che la vicenda di Ramy Elgaml giustifichi più di un dubbio? Non fermarsi al posto di blocco è un reato, ma la pena di morte non è prevista.

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Nicola Molteni, 48 anni, Lega, è sottosegretario agli Interni con Delega alla Pubblica Sicurezza (Imagoeconomica)

“Polizia e carabinieri hanno fatto il loro dovere. Al loro alt ci si ferma: il tentativo di delegittimare le forze dell’ordine è inaccettabile, un pericolo per la democrazia. Ho apprezzato molto le parole e il senso di responsabilità del padre di Ramy”.

C’è un video che getta ombre sulla condotta delle forze dell’ordine la notte fra il 23 e il 24 novembre scorso.

“Tocca all’autorità giudiziaria fare chiarezza. Ci sono relazioni di polizia che dicono che non c’è stato contatto tra l’auto dei carabinieri e il motorino. Le forze dell’ordine hanno fatto il loro dovere: se i due ragazzi si fossero fermati, oggi non si parlerebbe del caso Ramy. C’è sempre rispetto per un giovane che perde la vita, ma non accetto il tentativo di criminalizzare le forze di polizia. Vanno difese sempre. Per questo il ddl Sicurezza va approvato subito”.

Si può pensare di contrastare certi comportamenti solo con la repressione?

“Di fronte a comportamenti criminali non si può che agire con il pugno duro. A Torino ci sono stati commissariati assaliti, la scorsa notte a Borgo San Lorenzo è stato gettato un ordigno incendiario contro la caserma dei carabinieri, a Bologna c’è stato l’attacco alla sinagoga. È diventata una guerra: queste pseudo-manifestazioni stanno diventando un tiro al bersaglio nei confronti delle forze di polizia. Ma chi le aggredisce, ferisce non solo un uomo o una donna, ferisce una persona che indossa la maglia dello Stato. Questi comportamenti vanno perseguiti in maniera ferma”.

Il centrosinistra vi accusa di strumentalizzare i disordini per arrivare all’approvazione del ddl Sicurezza.

“Sulla sicurezza la sinistra ha un approccio ideologico, il centrodestra pragmatico e concreto. Il ddl protegge le fasce più deboli perché tutela i minori dal reato di accattonaggio e gli anziani e i proprietari di case che se le vedono scippate con le occupazioni abusive. E poi ovviamente le forze dell’ordine, con due strumenti che ho fortemente voluto: le bodycam sulle divise, elemento di garanzia e di trasparenza. E la tutela legale: abbiamo raddoppiato da 5 a 10mila euro l’anticipazione per la tutela legale per il poliziotto che va a processo per atto dovuto. Il resto sono chiacchiere”.