Sabato 21 Dicembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Minibot, Tria con Draghi. "Ho già dato parere negativo". Dura replica di Salvini e Di Maio

"Inefficaci sui conti pubblici, illegali come valuta alternativa". Salvini ribatte: "Si può discutere ma i debiti arretrati vanno pagati". Di Maio: "Se al Mef non sta bene, dicano loro la soluzione"

Giovanni Tria (Ansa)

Roma, 8 giugno 2019 - Nella 'guerra' tra imprese, Draghi e Lega sui minibot si inserisce anche il ministro dell'Economia Giovanni Tria. Che si schiera dalla parte del governatore della Bce e contro il Carroccio. Tria boccia in maniera netta lo strumento proposto per pagare i debiti della pubblica amministrazione, su cui insistono Salvini e Giorgetti.  "Questa è una cosa che sta nel loro programma - prende le distanze -: il ministero dell'Economia ha girato un parere negativo", scandisce Tria a margine del G20 finanziario di Fukuoka. "Penso che in un'interpretazione, quella del debito, non servono", spiega. "Nell'altra (valuta alternativa, ndr), ovviamente, si fanno i trattati e quindi non possono essere fatti", aggiunge condividendo i giudizi di Draghi che ha definito i minibot uno strumento illegale o nuovo debito.

SALVINI - Arriva a stretto giro di posta la replica del vicepremier leghista. "Minibot? Sullo strumento si può discutere, è una proposta, ma sul fatto che sia urgente pagare le decine di miliardi di euro di conti arretrati e di debiti che la P.a., la pubblica amministrazione, ha in sospeso nei confronti di imprese e famiglie (debiti risalenti a governi precedenti e anni precedenti) deve essere chiaro a tutti, in primis al ministro dell'Economia. Questa è una questione di giustizia". Così il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini.

DI MAIO - "Questa storia dei minibot sta diventando paradossale. Se c'è una proposta per accelerare il pagamento dei debiti commerciali della pubblica amministrazione si discuta. Ci sono migliaia di aziende che aspettano ancora di essere pagate dallo Stato e non è accettabile. Anche perché, quando è un privato a non onorare i pagamenti, poi ne fa le spese, quindi non vedo perché lo Stato se ne debba approfittare". Così il ministro e vice premier Luigi Di Maio, in un post su Facebook. "Il Mef dice che i minibot sono inutili e che è sufficiente pagare le imprese, allora lo faccia. Perché qui stanno sempre tutti zitti, fermi, immobili, poi appena qualcuno propone qualcosa si svegliano e dicono 'ah, no, non si puo' fare'. Se lo strumento per pagare le imprese non è il minibot, il Mef ne può indicate un altro. Ma lo trovi, perché il punto sono le soluzioni, non le polemiche, né le presunte ragioni dei singoli. Ripeto, una parola: soluzioni", conclude Di Maio.

GIORGETTI - E oggi è tornato sul tema anche il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Giancarlo Giorgetti.  Intervenendo al meeting dei giovani di Confindustria, ha detto: "I mini-bot non sono l'anticamera nè dell'uscita dall'Europa nè dall'euro. Siamo disposti a discutere, ho detto che non è la Bibbia".  Giorgetti non ha risposto a Tria, ma ha commentato il paragone minibot-soldi del Monopoli fatto ieri dal presidente degli imprenditori Under 40, Alessio Rossi. "Al  Monopoli giocavo anche io da piccolo - ha detto il sottosegretario -: si gioca minimo in due e fino a sei, ho studiato bene le regole, e se dai fiducia alla moneta, questa acquista valore".  E ha aggiunto: "È evidente che si tratta di proposte che devono essere condivise. Non è una proposta imprudente, ma da discutere". Quindi la frecciata: "Se poi qualcuno ha interesse ad enfatizzare, e non è Draghi, per far alzare lo spread...". 

LE REAZIONI DELL'OPPOSIZIONE - Tranciante su Twitter il segretario del Pd Nicola Zingaretti: "Li chiamano #minibot ma sono una grande truffa. Fanno ancora debiti per pagare i debiti che hanno già fatto. Cosi l'Italia rischia. Rischiano le famiglie, le imprese e i giovani su cui scaricano i problemi non risolti. Sono degli irresponsabili". Critica sull'argomento anche Mara Carfagna, vice presidente della Camera e deputata di Forza Italia: "I debiti si pagano con soldi veri. I debiti che la Pubblica amministrazione ha con le imprese vanno estinti con un piano serio e credibile, con riduzioni di sprechi e spese inutili, senza scaricare ulteriori costi sui contribuenti. Voler risolvere la questione stampando i soldi del Monopoli è deleterio per le imprese creditrici, i cittadini italiani e la nostra credibilità nazionale''. 

LA PARTITA CON LA UE - Il ministro dell'Economia Tria, dopo aver liquidato i minibot, è tornato sulla partita tra Roma e la Ue sui conti pubblici. Il confronto "sta andando bene nel senso che aspettiamo che si pronuncino secondo le procedure: il Comitato economico-finanziario e poi si dovrebbe aprire un dialogo con la commissione Ue". La strada è tracciata: "Chiariremo ciò che abbiamo già detto, i nostri programmi, e porteremo le prove di un miglioramento del deficit dell'anno e i miglioramenti per l'anno prossimo".

Reddito di cittadinanza e quota 100

Tria ha ribadito che i provvedimenti simbolo del primo anno di governo, reddito di cittadinanza e quota 100, non saranno toccati. "Non è mai stato detto", ha assicurato il ministro. "Secondo il nostro primo monitoraggio, le nostre stime, il costo sarà minore di quello preventivato - ha sottolineato -. Le spese allocate per queste due misure sono in eccesso rispetto a quanto sarà realizzato". Significa, ha spiegato, "che ci sarà un risparmio". E soprattutto, che "nessun diritto acquisito soggettivo degli italiani rispetto a queste due misure verrà meno".