Roma, 8 giugno 2019 - Basta guerre all’Europa: il rischio è di finire in panchina. E attenzione alle soluzioni creative come i minibot: sono come i soldi del Monopoli. Va giù duro contro il governo giallo-verde il leader dei giovani industriali, Alessio Rossi, nella convention di Rapallo: "La pazienza è finita".
Solo un po’ più diplomatico il capo dei ‘grandi’ di Confindustria, Vincenzo Boccia. Ma Matteo Salvini e Luigi Di Maio continuano a fare la faccia feroce sui conti italiani. Anzi, sui minibot il leader della Lega e il braccio destro Giancarlo Giorgetti non fanno retromarcia neanche dopo le bocciature di Draghi ("O sono valuta illegale o fanno salire il debito") e di Moody’s. "I minibot non sono la Bibbia, ma sono una possibilità. Tutte le soluzioni nuove sono contestate", insiste Giorgetti, puntualizzando che non sono la premessa all’uscita dall’Euro. Salvini incalza: "Non piacciono a Boccia? Per me conta che piacciano agli italiani". Un ‘uno-due’ che, più che ai vertici di Confindustria, appare diretto al presidente Bce.
Il tutto mentre Bankitalia taglia le stime del Pil per gli anni 2019-2021 (a 0,3%, 0,7% e 0,9%) e si riserva un’ulteriore correzione nel bollettino di luglio, per tenere conto "della revisione al ribasso dell’Istat per il primo trimestre". E mentre il ministro Giovanni Tria e il governatore Ignazio Visco sono impegnati da ieri nel G20 finanziario di Fukuoka in summit e colloqui riservati coi protagonisti della partita con l’Ue. C’è "attenzione" per l’Italia dopo i rilievi di Bruxelles, ma viene esclusa "in modo categorico" l’ipotesi di "preoccupazione" sui conti pubblici di casa nostra.
Ma torniamo al j’accuse degli industriali. "La nostra pazienza è finita", avvisa il leader dei giovani, Rossi. Non è più la stagione di guerre e scontri con l’Ue. La strada da percorrere è quella della crescita, del "dialogo" e del "confronto serio". Senza sposare idee come i minibot per rimborsare i debiti della Pa verso le imprese.
Di nuovo gelo tra Confindustria e governo. "Davanti a noi ci sono solo campagne elettorali interminabili – attacca Rossi –, mai un confronto serio". Allora, bocciati flat tax e reddito di cittadinanza, avanti tutta col taglio del cuneo fiscale e col dialogo con Bruxelles: il solo modo per riformare l’Ue "è starci dentro da protagonisti".
Salvini e Giorgetti difendono i minibot, ma la scelta di ingaggiare un duello con Draghi stupisce anche gli alleati M5s, che non commentano, così come nulla trapela da Palazzo Chigi. Fonti leghiste, invece, fanno notare che, a dispetto dell’allarme dei commentatori, i mercati non hanno reagito male, lo spread non è salito.