Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Sea Watch, Di Maio a Malta: "Fate sbarcare donne e bambini, li accoglieremo noi"

Ma Salvini: basta ricatti, non cambio idea. E Malta a Di Maio: "Attento alle parole". Profugo si getta in mare: voleva raggiungere Malta a nuoto. Decreto Sicurezza, "Digos al Comune di Palermo". Ma la Questura smentisce

Migrante soccorso dalla Sea Watch si getta in mare  (Twitter)

Migrante soccorso dalla Sea Watch si getta in mare (Twitter)

Roma, 4 gennaio 2019 - Continua a tenere banco il tema immigrazione in Italia, con Salvini che usa il pugno di ferro contro i sindaci 'disobbedienti', capitanati da Orlando e De Magistris. I riflettori sono a largo di Malta, dove si trova la Sea Watch 3 con 32 migranti (tra cui tre bimbi piccoli), in balia del mare da due settimane senza porti in cui attraccare. Uno dei disperati a bordo si è gettato in mare nel tentativo di raggiungere Malta a nuoto. Recuperato dall'equipaggio. In soccorso della nave da La Valletta sono partite due imbarcazioni di Sea Watch e Mediterranea. 

"Accoglieremo donne e bambini"

DI MAIO APRE - Da Di Maio arriva un'apertura. "Malta faccia sbarcare subito donne e bambini da quelle imbarcazioni e li mandi in Italia. Li accoglieremo. Siamo pronti ancora una volta a dare, come sempre, una lezione di umanità all'Europa intera", scrive il vicepremier su Facebook. Segue poi una telefonata tra Di Maio e Conte proprio per contattare Malta e - si apprende da fonti di Palazzo Chigi - far sbarcare mamme e bambini a bordo delle due navi, segnalando - precisano le stesse fonti - la disponibilità dell'Italia ad accoglierli. 

Salvini però non arretra: "Possiamo inviare a bordo medicine, cibo e vestiti, ma basta ricatti. Meno partenze, meno morti. Io non cambio idea". "Una nave tedesca e una nave olandese, in acque maltesi - aggiunge -. Ma ad accogliere dovrebbe essere ancora una volta l'Italia. La nostra Italia che ha già accolto quasi un milione di persone negli ultimi anni, la nostra Italia - sottolinea ancora il vicepremier leghista - dove più di un milione di bambini vive in condizioni di povertà assoluta". "Il traffico di esseri umani va fermato: chi scappa dalla guerra arriva in Italia in aereo, come gia' fanno in tanti, non con i barconi", dice ancora Salvini. 

Ad ogni modo, riferiscono alcune fonti, Salvini è "assolutamente sereno", i rapporti con i ministri M5S e con il presidente Conte sono "ottimi". Il ministro, proseguono le stesse fonti, ha parlato con Di Maio e da parte sua non c'è alcuna irritazione; Salvini lavora "semplicemente per risolvere problemi".

E' Malta a usare toni infuocati. "Piuttosto che fare tali dichiarazioni contro Malta e la solidarietà europea, l'Italia dovrebbe partecipare al ricollocamento dei migranti attualmente in corso", replica in una nota rilanciata su Twitter, il ministro degli Interni Michael Farrugia. E in particolare al vicepremier Di Maio dice: "Il governo di Malta raccomanda al vicepremier italiano di valutare questi fatti prima di fare dichiarazioni pubbliche ed evitare di farne di simili in futuro".​

SCONTRO GOVERNO-SINDACI - Salvini insiste nello scontro coi sindaci: "C'è qualche sindaco incapace che si inventa polemiche che non esistono, si preoccupano di presunti diritti di finti profughi. Io faccio l'interesse di italiani e profughi veri", accusa il leader leghista parlando in piazza a Chieti. "Molti sindaci non hanno letto il decreto sicurezza, i bambini non possono essere toccati", spiega. E minimizza il dissenso: "Sono 10 sindaci, mentre in Italia ce ne sono ottomila, andiamoli a sentire". E chiosa: "Per me la polemica non esiste, c'è una legge dello Stato, firmata dal presidente della Repubblica, applicata dal 99% dei sindaci". 

Elena Fattori (M5s): "Chiudere porti è come chiudere gli ospedali"

DI MAIO STRIGLIA I DISSIDENTI M5S - Sulla questione continuano anche le frizioni in seno al governo gialloverde: il senatore a 5 stelle Matteo Mantero (ribelle 'graziato' dal tribunale grillino) scrive un post di fuoco: "Ecco quello che si ottiene emanando un decreto incostituzionale e stupido, a solo scopo propagandistico, che auspicabilmente sarà smontato dalla Consulta: creare illegalità dove non c'era, ridurre l'integrazione peggiorando le condizioni di vita di italiani e stranieri, far fare bella figura ai sindaci del Pd che hanno contribuito a creare il falso problema dell'immigrazione e ora passano per i paladini dell'integrazione. Filotto insomma...". La collega Elena Fattori si scaglia contro la chiusura dei porti: "E' come chiudere gli ospedali per impedire di ammalarsi. Inutile, crudele e disumano. Una vergogna non solo italiana ma europea"

Di Maio: "M5s ha votato il decreto"

A questo punto Di Maio replica: "Nessun Governo dirà mai a un sindaco di disobbedire a una legge dello Stato. Come Governo non lo diremo perché l'abbiamo sostenuta e la portiamo avanti: se c'é qualche membro della maggioranza che si sente a disagio si deve ricordare che ne é membro e che questo dl l'ha votato, che il governo lo sta applicando, che lo sosteniamo". Poi si rivolge ai sindaci che ragionano "se aprire o chiudere i porti. Vorrei ricordare che non hanno nessuna autorità per legge e quindi questo dimostra che tutte queste dichiarazioni fanno parte di una grande occasione per fare un po' di campagna elettorale". 

Pizzarotti: "Decreto contro gli italiani"

I SINDACI - I primi cittadini contrari al dl sicurezza continuano a farsi sentire. Durissimo su Facebook il sindaco di Parma Federico Pizzarotti (ex M5S): "Questo decreto è contro gli italiani perché rischia di gettare instabilità nelle città, e i sindaci nella necessità di gestire centinaia di persone senza che siano riconosciute dallo Stato italiano, una bomba sociale". Alza la voce anche il sindaco di Firenze Dario Nardella: "Trovo che nella storia della Repubblica mai un ministro dell'Interno abbia definito traditori sindaci che sono eletti direttamente dai loro cittadini e indossano la fascia tricolore"

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BLITZ DIGOS AL COMUNE DI PALERMO? - E mentre va in scena il sit in contro il decreto sicurezza, da Palermo si diffonde la notizia di un blitz Digos negli uffici dell'Anagrafe comunale. Accade dopo che il primo cittadino, Leoluca Orlando, ha dato ordine alla stessa Anagrafe di sospendere l'applicazione della legge 132/2018, quella che ha convertito il dl sicurezza di ottobre. In pratica a Palermo da oggi anche chi ha il solo permesso di soggiorno come richiedente asilo può accedere ai servizi anagrafici, contrariamente a quanto prescrive il testo di legge. Sono gli stessi impiegati a spiegare che: i poliziotti "hanno chiesto cosa accade quando vogliamo regolarizzare la posizione di un richiedente asilo e quali sono le procedure che stiamo seguendo". Ma la vicenda si tinge di giallo quando la Questura di Palermo smentisce categoricamente: "Nessun agente della Digos locale ha fatto accesso all'ufficio anagrafe del Comune in data odierna".