Sabato 21 Dicembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Migranti, il Movimento 5 Stelle: "No ai Cie in ogni regione"

In un post sul blog di Beppe Grillo i grillini si esprimono sulla proposta del ministro dell'Interno, Domenico Minniti

Tensione davanti l’ingresso dell’Hub di via Mattei

Roma, 4 gennaio 2017 - 'Minniti e i Cie: un fallimento annunciato' è il titolo di un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo in cui emerge chiara la linea del Movimento 5 Stelle: l'apertura di un Cie per regione alimenterebbe sprechi, illegalità e mafie. Il post arriva nel giorno in cui i profughi del centro di prima accoglienza di Cona, nel Veneziano, sono stati trasferiti all'ex Cie di Bologna dopo una rivolta scoppiata in seguito alla morte all'interno della struttura di Sandrine Bakayoko, un'ivoriana di 25 anni.

CIEFOTO_19647091_160327
CIEFOTO_19647091_160327

"Aprire un Cie per regione, come propone il ministro Minniti - sono le prime parole del post sul blog di Grillo -, rallenterebbe solo le espulsioni degli immigrati irregolari e non farebbe altro che alimentare sprechi, illegalità e mafie con pesanti multe (pagate dai cittadini italiani) per la violazione di sentenze della Corte di Giustizia Europa e della Corte Costituzionale in materia di diritti umani. È necessario identificare chi arriva in Italia, scovare i falsi profughi, espellere rapidamente gli immigrati irregolari nel giro di qualche giorno, senza parcheggiarli in inutili Cie spesso gestiti dalle mafie, accogliere chi ha diritto d'asilo ed integrare seriamente gli immigrati regolari. Sono cose che il M5S afferma con buonsenso da anni".

"Per far questo - si legge ancora nel post - serve prima di tutto un governo credibile e in grado di farsi rispettare dai partner internazionali. Condizione necessaria affinchè si stipulino tutti quegli accordi bilaterali che ci permetterebbero di espellere gli immigrati irregolari che, come certificato dalla stessa UE, sono l'80% di chi è giunto in Italia negli ultimi anni. In assenza di questi accordi però, l'Italia ne può espellere solo poche migliaia degli oltre 75.000 che risiedono sul nostro territorio. Da mesi dai territori della Penisola arrivano disperati appelli. L'ultimo, è quello del prefetto di Reggio Emilia che ha dichiarato che "sono raddoppiati i richiedenti asilo, non sappiamo più dove metterli ed il rischio è che molti non abbiano diritto agli aiuti"".

"L'allarme è stato portato subito all'attenzione del Parlamento - continua il post -, dove abbiamo rilanciato le nostre proposte, inclusa quella di assumere migliaia di laureati in discipline giuridiche che possano identificare al più presto chi ha diritto all'asilo e chi no. Gli irregolari identificati dopo questo processo vanno subito rimpatriati, altro che riaprire i Cie che piacciono a 'Mafia capitale'! L'ex presidente Usa, il premio Nobel per la Pace Barack Obama, tanto osannato dai 'democratici' di casa nostra, durante il suo mandato ha espulso 2,5 milioni di irregolari, una media di 300-400mila ogni anno. Con la proposta di abolizione del reato d'immigrazione clandestina votata dagli iscritti del M5S (reato inutile che ancora non è stato cancellato dal governo Pd-Ncd) miravamo a rendere più snelle le espulsioni, diminuire i costi a carico dei cittadini e facilitare il duro lavoro di magistrati e forze dell'ordine".

"Già nel 2008 le forze di Polizia denunciavano l'inefficienza di questa norma propagandistica voluta dalla Lega che nel 2010 ha bloccato l'espulsione dell'89% dei clandestini come ricordavano i sindacati di polizia. Parliamo della stessa Lega e dello stesso Pd che hanno firmato il Regolamento di Dublino III che fa sì che l'Italia si debba accollare tutti i migranti che giungono nel nostro Paese come primo approdo. Regolamento di Dublino che il M5S, per primo, ha proposto di modificare. Il Movimento 5 Stelle ha le idee molto chiare in tema immigrazione, soluzioni concrete che metterà a punto, in rete, con il voto degli iscritti certificati. Un serio programma sull'immigrazione che coniugherà buonsenso, rispetto ferreo della legalità e diritti umani" si conclude il post.