Sabato 19 Ottobre 2024
NINO FEMIANI
Politica

Migranti in Albania. I giudici: fermo illegittimo. E il governo farà ricorso

Trattenimenti non convalidati, Piantedosi: pronti ad arrivare in Cassazione. Schlein: smontate tutto e chiedete scusa. Meloni: voi contro l’Italia, vergogna.

Migranti in Albania. I giudici: fermo illegittimo. E il governo farà ricorso

I ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, e degli Esteri, Antoni Tajani, a Ventimiglia

È scontro tra i magistrati e il governo. La decisione della sezione per i diritti della persona e immigrazione del Tribunale di Roma di non convalidare il trattenimento dei dodici migranti, trasferiti il 16 ottobre in Albania, scatena il caos e solleva interrogativi giuridici sulla gestione dell’immigrazione, mentre la Commissione europea fa sapere di essere in contatto con le autorità italiane. Sulla sentenza piomba l’ira della premier Giorgia Meloni: "Difficile lavorare e cercare di dare risposte a questa nazione quando si ha anche l’opposizione di parte delle istituzioni". E in un post sui social pubblica la richiesta degli europarlamentari dem di avviare una procedura di infrazione contro il protocollo Italia-Albania.

Il provvedimento di trattenimento, richiesto dalla Questura di Roma, riguardava dodici migranti, originari di Bangladesh ed Egitto, che erano poi stati trasferiti al Centro italiano di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) di Gjader in Albania, in seguito a un accordo stipulato tra Italia e Albania. Il magistrato ha, invece, stabilito che né Bangladesh né Egitto possono essere considerati "Paesi sicuri", ribadendo così l’impossibilità di applicare la procedura di trattenimento e rimpatrio prevista dall’accordo. Questa decisione si basa sulle recenti sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha sottolineato come i Paesi di provenienza dei migranti debbano soddisfare determinate condizioni di sicurezza per essere inclusi in tali accordi.

"I giudici applicano le norme volute dal nostro ordinamento e dall’ordinamento europeo, di cui siamo parte integrante e l’ordinamento sovranazionale prevale", commenta il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia. Atto finale del bailamme istituzionale: i migranti, che rientrano stasera in Italia, avranno il diritto di presentare ricorso entro quattordici giorni, nonostante la loro richiesta di asilo sia già stata respinta. Immediata la replica della premier: "Ho convocato un Consiglio dei ministri per lunedì prossimo per risolvere questo problema e approvare delle norme per superare questo ostacolo perché penso che non spetti alla magistratura dire quali sono i Paesi sicuri, ma al governo".

Da parte sua il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi annuncia che il governo farà ricorso, arrivando fino alla Cassazione se necessario. "Nutro profondo rispetto per i giudici, ma porteremo avanti la nostra battaglia all’interno dei meccanismi giudiziari: presenteremo ricorso fino ai massimi gradi della giurisdizione", tuona il numero uno del Viminale. Il governo fa quadrato e anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani imbraccia la spada e partecipa allo scontro: "Sono abituato a rispettare le decisioni del potere giudiziario, ma vorrei anche venissero rispettate le decisioni del potere esecutivo e legislativo, perché una democrazia si basa sulla tripartizione dei poteri. Il potere giudiziario deve applicare le leggi, non modificarle o impedire all’esecutivo di poter fare il proprio lavoro. Andremo avanti con quanto ha detto la presidente von der Leyen, per la quale l’accordo tra Italia e Albania è un modello da seguire".

Assolutamente furiose le reazioni della Lega, che in una nota ufficiale critica aspramente l’ordinanza del tribunale, definendola "inaccettabile" e accusando i giudici di agire in modo politicizzato, con un attacco diretto alla gestione del governo. Fratelli d’Italia, il partito della premier Meloni, segue una linea simile. "Assurdo! Alcuni magistrati politicizzati… vorrebbero abolire i confini dell’Italia, non lo permetteremo", si legge in un post di Fratelli d’Italia.

L’opposizione, invece, accoglie con favore la sentenza, utilizzandola come ulteriore conferma della presunta inadeguatezza del governo Meloni nella gestione della questione migratoria. La leader del Partito democratico Elly Schlein parla addirittura di danni erariali: "L’intero meccanismo non sta in piedi. Si tratta di 800 milioni buttati che potevano essere usati per la sanità. Si configura un danno erariale. Ora in Albania smontate tutto e chiedere scusa agli italiani". Addirittura, i parlamentari del M5Stelle accusano il governo di "truffa organizzata così male da essere sventata dopo sole 48 ore".