Giovedì 24 Ottobre 2024
ALESSANDRO D'AMATO
Politica

Migranti, il giurista Mirabelli: “Ogni storia va giudicata a parte”

Il presidente emerito della Consulta: “Giudici non a rischio. Aprire pratiche a tutela da parte del Csm mi pare sia diventata un’abitudine”

Motovedetta con migranti da Albania arrivata in porto Bari

Motovedetta con migranti da Albania arrivata in porto a Bari (Ansa)

Roma, 23 ottobre 2024 – Cesare Mirabelli, ex presidente della Consulta, i giudici di Roma hanno deciso di far riportare in Italia i 12 migranti mandati in Albania. Secondo il ministro Nordio non hanno capito la sentenza della Corte di giustizia Ue. Chi ha ragione?

“C’è una parte di ragione e una di torto in entrambi. Un elenco di stati sicuri o non sicuri non esclude una valutazione del giudice, ma non a largo spettro. Si deve considerare se in uno Stato sicuro ci possa essere un pericolo per quella persona. Ma questo non va presunto: va provato. Pensiamo alle minoranze politiche, etniche o religiose, per esempio. Se si valutasse come non sicuro in base a questo, ciò sarebbe sanzionatorio nei confronti di quello Stato”.

Il governo ha inserito in un decreto legge i paesi sicuri. I giudici potranno ancora negare i rimpatri?

“Con l’indicazione dei paesi sicuri il giudice dovrà rispettare la tabella. Non potrà quindi dire che quello Stato è pericoloso o meno, ma potrà valutare se per la condizione particolare di quel soggetto e per il comportamento dello Stato nei confronti di lui o della sua categoria c’è un pericolo. Ma questo non può essere solo enunciato. Deve essere accertato e provato. Non può essere un’opinione del giudice”.

Alcuni consiglieri del Csm chiedono di aprire una pratica a tutela della sezione migranti di Roma. Chi minaccia l’indipendenza dei giudici?

“Mi pare che quella di aprire pratiche a tutela da parte del Csm sia diventata un’abitudine. Il giudice è garantito dalla Costituzione per sé e per la sua carriera, ma alla legge è sicuramente soggetto: non può integrarla con costruzioni interpretative”.

I laici di centrodestra vogliono invece l’apertura di un procedimento disciplinare sul sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello, l’autore della mail su Meloni.

“Anche qui i giudici sono garantiti. Il procedimento può essere chiesto dal ministro della Giustizia e può essere attivato dal procuratore generale della Cassazione. Chi decide è il Csm. Mi paiono tutte posizioni polemiche che non dovrebbero avere spazio, né da parte della politica né da parte della magistratura”.

Cesare Mirabelli è stato presidente della Corte costituzionale dal 23 febbraio al 21 novembre 2000
Cesare Mirabelli è stato presidente della Corte costituzionale dal 23 febbraio al 21 novembre 2000

Secondo molti giuristi ed esperti la parola fine sui Cpr in Albania la dirà la Corte Costituzionale. Pensa che andrà così anche lei? E come finirà?

“Può darsi, ma per aspetti diversi, ovvero sulla legittimità del sistema della ritenzione in uno Stato straniero. Non riguardano più la questione dei paesi sicuri, ma la correttezza della legge nel suo insieme. Come finirà? È un tema complesso da approfondire e va affrontato con serietà e senza polemiche”.

Intanto il Consiglio d’Europa, che non è un organo Ue, dice che il discorso pubblico in Italia è diventato sempre più xenofobo. Che valenza politica ha? È un’ingerenza?

“Del Consiglio d’Europa fanno parte paesi che vanno dall’Atlantico agli Urali. Mi pare che l’Italia non sia un paese razzista, non c’è segregazione. C’è accoglienza, così come sfruttamento. Questo sì che lo chiamerei razzismo. Piuttosto i paesi ricchi dovrebbero aiutare a crescere quelli poveri. Per rendere l’emigrazione una scelta e non una necessità”.