Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Migranti, un'altra notte sulla Diciotti. Braccio di ferro Ue-Salvini

Catania, dal Viminale no allo sbarco senza garanzie di ricollocamenti da Bruxelles. Toninelli accusa Malta e l'inerzia dell'Europa. Due inchieste della procura

Nave Diciotti in porto a Catania (Ansa)

Nave Diciotti in porto a Catania (Ansa)

Catania, 21 agosto 2018 - Notte in coperta per i 177 migranti soccorsi da nave Diciotti, prelevati da una barca alla deriva tra Malta e Lampedusa. Eritrei e somali restano a bordo del pattugliatore della Guardia costiera in attesa che la macchina della solidarietà europea mantenga gli impegni presi. Catania è stata indicata dall'Italia come porto sicuro, ma si tratta di uno scalo tecnico, per ora niente sbarco in attesa di un piano di ripartizione dei chiedenti asilo nei Paesi della Ue. Bruxelles per ora non ha dato segni di vita. Una portavoce dell’Unhrc, organizzazione per i diritti umani delle Nazioni Unite, sottolinea in un comunicato che “le persone a bordo hanno subito abusi, torture, hanno bisogno di assistenza e hanno diritto a chiedere asilo. Un diritto fondamentale non è un crimine”. Anche la onlus MSF, Medecins sans frontières, in una nota, chiede di concedere lo sbarco per cure alle autorità competenti.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha precisato tuttavia che i migranti a bordo hanno ricevuto assistenza sanitaria, viveri e attenzioni: “Io ho dato l’ok a fare entrare nel porto di Catania la nave della guardia costiera – ha detto Toninelli – ma sono d’accordissimo con Salvini ad aspettare” un segnale dell’Europa “perché monitoriamo costantemente lo stato di salute dei passeggeri e dell’equipaggio sulla Diciotti, che hanno viveri e medici a bordo”. “Malta che doveva intervenire non l’ha fatto - ha aggiunto il ministro - quello era mare maltese e siamo intervenuti noi, quindi l’Italia ancora una volta ha salvato vite umane ma non possiamo gestire da soli i flussi migratori”.

Alla Germania preme un accordo sui respingimenti

E a proposito di solidarietà a senso unico, il ministro Salvini attacca i ritardi di un’Europa che non c’è e dove Schengen funziona solo per i turisti: “O la Ue inizia a fare sul serio difendendo i suoi confini e ricollocando gli immigrati, oppure inizieremo a riportarli nei porti da dove sono partiti“, dice il titolare del Viminale. Si riferisce in particolare alla beffa dei 450 migranti sbarcati lo scorso luglio a Pozzallo, che avrebbero dovuto essere suddivisi in varie nazioni, e invece sono stati lasciati in carico all'Italia. “Solo la Francia ha mantenuto l’impegno, accogliendone 47 sui 50 promessi (tre cittadini stranieri sono ricoverati in ospedali in attesa di trasferimento). La Germania aveva accettato di accogliere 50 elementi, ne ha presi zero. Il Portogallo aveva accettato di accoglierne 50, ne ha presi zero. La Spagna aveva accettato di accoglierne 50, ne ha presi zero. L’Irlanda aveva accettato di accoglierne 20, ne ha presi zero. Malta aveva accettato di accoglierne 50, ne ha presi zero. Sostanzialmente, tutti cercano di guadagnare tempo. imponendo all’Italia i costi per i trasferimenti (500 euro a persona)”, fin qui la ricostruzione del leader della Lega.

Per tutti questi motivi, conclude Salvini, “prima di chiedere lo sbarco dalla Diciotti, forse sarebbe meglio alzare il telefono e chiedere spiegazioni a Bruxelles e agli altri governi europei”. Una posizione condivisa, come si diceva, dal ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, che ha dato ok all’ingresso di Nave Diciotti nel porto di Catania. “Malta doveva intervenire a salvare questi naufraghi, non lo ha fatto e allora ci abbiamo pensato noi salvando vite umane anche se eravamo in mare maltese ma non possiamo gestire i flussi solamente noi”, dichiara il titolare del dicastero delle infrastrutture. Dunque il no allo sbarco resta un atto legittimo. “Concordo con Salvini nell’aspettare segnali dalla Ue, in particolare da chi si vanta di essere europeista”.

Di diverso avviso il Pd, tramite il presidente Matteo Orfini, mentre lo scrittore Roberto Saviano attacca: “Il governo tiene in ostaggio 177 esseri umani. La Diciotti, che da 5 giorni non può sbarcare chi è a bordo per ordine del ministero degli Interni, rappresenta un caso gravissimo e illegale di sequestro di persona plurimo di stato”, twitta l'autore di Gomorra. I migranti, intanto, aspettano che finisca la tempesta di parole e polemiche per mettere piede a terra.

La Procura di Catania ha aperto un fascicolo per “atti relativi“, senza reati, sulla notizia dell’approdo di nave Diciotti. L’inchiesta principale resterà quella aperta dalla Procura di Agrigento sul tentativo di sbarco dei profughi a Lampedusa, e sugli interrogatori di 13 delle persone arrivate a Porto Empedocle per evacuazione sanitaria, sentite dagli agenti della squadra mobile di Agrigento e dalla guardia Costiera. Aperto anche un altro fascicolo, per verificare se sussiste un illecito trattenimento degli extracomunitari che ancora non sono stati fatti scendere a terra. I testimoni avrebbero detto di essere stati soccorsi da una imbarcazione i cui occupanti hanno detto di essere maltesi, che hanno prima scortato il natante verso Lampedusa, quindi, dopo circa 24 ore dall’intervento, avrebbero invertito la rotta abbandonando i migranti al loro destino, tanto che poi sono stati salvati dalla Guardia costiera italiana.

Malta, espedienti per allontanare i migranti dalle acque di competenza

In serata il ministro delle infrastrutture, Toninelli, ha precisato ulteriormente l'atteggiamento del governo di fronte all'inerzia dell'Europa affermando che spera che "entro domani ci possano essere delle soluzioni". "Come i migranti e l'equipaggio che si trovano a bordo della Diciotti, anche il governo italiano e il sottoscritto hanno già aspettato abbastanza", ha detto Toninelli, intervistato da Euronews. "Spero vivamente - ha aggiunto - che venga dato all'Italia l'aiuto che merita e che accada nelle prossime ore, perché se l'Italia e la Guardia costiera si fossero girate dall'altra parte, come purtroppo sembra aver fatto invece Malta, ci sarebbero probabilmente stati tantissimi morti, che oggi staremmo piangendo. I morti non ci sono stati, la Guardia costiera li ha salvati, ora intervenga l'Europa e faccia vedere che è veramente una Unione di Paesi e non una unione di interessi particolari.

"Io penso, e spero, che entro domani ci siano delle soluzioni", ha poi concluso il ministro, ricordando che le trattative sono portate avanti dalla Presidenza del consiglio, dal ministero dell'Interno e da quello degli Esteri. "È tutto il governo che sta portando avanti queste trattative. Se  gli altri Paesi vogliono giocare la partita della risoluzione di un problema enorme come quello dei flussi migratori, ci sarà un grande risultato a livello europeo. Altrimenti, se prevarranno gli egoismi, l'Italia prenderà delle contro deduzioni a livello europeo su altri argomenti".