Roma, 14 novembre 2024 – La Corte d’Appello, ma in composizione monocratica, sarà competente a decidere sui trattenimenti e sulle loro proroghe di chi chiede la protezione internazionale. Un emendamento della relatrice Sara Kelany di Fratelli d’Italia al decreto flussi, in cui è confluito quello sui Paesi sicuri, cambia le carte in tavola sulle procedure per i migranti con il preciso scopo di togliere alle sezioni immigrazione dei tribunali la decisione in merito. E l’opposizione parla già di ‘emendamento Musk’.
Il testo dell’emendamento recita che “per i procedimenti aventi ad oggetto la convalida del provvedimento con il quale il questore dispone il trattenimento o la proroga del trattenimento” del migrante che richiede la protezione internazionale sarà competente “la Corte d’Appello in composizione monocratica”. Non più quindi la sezione specializzata in materia di immigrazione del Tribunale. Alla quale resta invece la competenza per le controversie “aventi ad oggetto l’impugnazione dei provvedimenti” per il “mancato riconoscimento dei presupposti per la protezione speciale”. L’emendamento è ora all’esame delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera.
Riccardo Magi di +Europa dice che “non potendo cacciare i giudici che non obbediscono per mascherare il fallimento dell’esperimento albanese”, governo e maggioranza provano a cambiare le regole. Ma le sezioni specializzate “sono state create proprio con la finalità di occuparsi di questi giudizi, evitando anche che il carico di lavoro di essi ricadesse sugli altri uffici”.
Protesta anche il Pd con la capogruppo alla Camera Chiara Braga: “Musk chiede e FdI esegue”, dice l’onorevole dem. “La relatrice del provvedimento, guarda caso del partito della presidente del consiglio, ha depositato un pacchetto di emendamenti che rappresentano una vera e propria follia giuridica”, conclude. A entrambi replica proprio Kelany, parlando con l’AdnKronos di affermazioni “destituite di ogni fondamento”. Un altro emendamento prevede che il provvedimento del questore sul trattenimento viene trasmesso alla Corte d’Appello “senza ritardo e comunque entro le quarantotto ore dalla sua adozione”.