Roma, 29 settembre 2023 – Lo spread che sale? "Questa preoccupazione la vedo soprattutto nei desideri di chi immagina che un governo democraticamente eletto che sta facendo il suo lavoro che ha stabilità e una maggioranza forte, debba andare a casa per essere sostituito da un governo che nessuno ha scelto". Risponde così Giorgia Meloni a Malta a chi le ricorda i valori dello spread italiano in crescita.
"A me diverte molto il dibattito - ironizza - già si fanno i nomi dei ministri e dei governi tecnici". "I soliti noti vorrebbero il governo tecnico e la sinistra ha già la lista dei ministri". "Temo che questa speranza non si tradurrà in realtà - avverte - l'Italia rimane solida ha una previsione di crescita superiore alla media europea anche per il prossimo anno, superiore alla Francia e alla Germania". "Ma dopo aver letto alcuni titoli gli investitori hanno letto anche la Nadef, che racconta dei numeri seri in previsione di una legge di bilancio estremamente seria".
"Ma il governo tecnico da chi dovrebbe essere sostenuto, da quelli del superbonus? - si chiede
Meloni - . E' lì che vedo un problema per i conti pubblici italiani non in chi le poche risorse che ha le spende per metterli nei redditi più bassi senza lasciare voragini per chi viene dopo". "Voglio tranquillizzare - aggiunge il premier italiano - il governo sta bene, la situazione è complessa e l'abbiamo maneggiata con serietà l'anno scorso, e quest'anno. Lo spread che lanciate come se fosse la fine del governo Meloni stava adesso a 192 punti, a ottobre scorso 250 durante l'anno precedente al nuovo governo è stato più alto e i titoli dei giornali non li ho visti. So leggere la politica e so leggere la realtà: la sinistra continui a fare la lista dei ministri del governo tecnico che noi intanto governiamo".
La questione migranti
Meloni ha trattato poi la questione migranti, accusando la Germania di fare “solidarietà con i confini degli altri”, parlando appunto delle richieste di Berlino sul regolamento delle crisi inserito nel Patto sulla migrazione e l’asilo.
“Rimaniamo cooperativi - ha detto Meloni - però bisogna che ciascuno si assuma la responsabilità delle scelte politiche che porta avanti. Noi abbiamo una linea, gli altri un'altra, il problema è non scaricare una linea di uno sugli interessi dell'altro”. Quanto al tema delle Ong, “ho trovato qui posizioni molto decise sulla distinzione che si deve fare tra il lavoro che fanno alcune Ong e il lavoro che fanno altre Ong”.