Roma, 9 gennaio 2025 – Nella torrenziale conferenza stampa di fine 2024 posticipata a inizio del 2025, Giorgia Meloni ha parlato di tutto. Dalla liberazione della giornalista Cecilia Sala all’interventismo politico di Elon Musk (non risultano domande o risposte sulla Supercoppa italiana di calcio, ma potremmo esserci distratti quando si è iniziato a parlare di formiche; le conferenze stampa, si sa, sono fatte apposta per fregare i giornalisti).
Il pubblico da casa ha persino potuto apprendere qualche dettaglio di vita personale della presidente del Consiglio, persino qualche vaga idea di futuro (Meloni si ricandiderà o no nel 2027? Non lo sa, è presto, anche se ammette che fare il capo del governo è un mestiere usurante). Dopo la tombola infatti, cioè il caso Starlink, è stato sospeso il ricreativo e ha principiato il culturale.
Dopo il capitolo ingerenze straniere & dintorni le è stato chiesto se ha letto i libri di Antonio Scurati su Benito Mussolini, ‘M’, dai quali è stata tratta una serie per Sky, in onda in questi giorni, che ha Luca Marinelli come protagonista. Al che è arrivata una risposta meloniana all’insegna della malinconia: “Credo di non vedere una serie televisiva, e purtroppo di non riuscire a leggere un libro che non sia il Pnrr, da più di due anni”.
Quindi “volentieri, un giorno, me le guarderò tutte queste belle serie televisive”, per non dimenticare i libri, va da sé: “Tornerò a fare le cose che fanno gli umani e che a me tragicamente non sono consentite. E che mi mancano, devo dire”.
All’improvviso però c’è stato un guizzo nello sguardo, “anzi no, mi correggo”, ha detto Meloni, “sono riuscita a vedere una serie televisiva in questi due anni: ‘Per Elisa’, la serie su Elisa Claps. Tra l’altro l’ho trovata bellissima”. Insomma, ha aggiunto Meloni rivolgendosi al giornalista che le aveva posto la domanda, “lei mi capirà se ho altre priorità”.
E poi, che diamine, mica si stava parlando della trilogia cinematografica tratta dal Signore degli Anelli, o no? (Per qualche purista, invece, la recente serie televisiva non esiste proprio, e non c’entra la mancanza di tempo).
Ma il colpo di teatro, siamo in zona Samuel Beckett, quindi dell’assurdo, è giunto quando, appunto, si è parlato delle succitate formiche. Alexander Jakhnagiev, direttore dell’Agenzia Vista e performer, ha chiesto alla presidente del Consiglio se calpesta le formiche: “Ci fa caso mentre cammina?”. “Io non lo so, sono disperata. Calpesto le formiche? Se le vedo no, confesso, poi non le vedo sempre”, ha risposto Meloni, tra l’imbarazzato e il divertito, per poi concludere: “È la risposta giusta? Sono un po’ difficoltà. Ci starò più attenta”.
Non è la prima volta per Jakhnagiev, che già un paio d’anni fa chiese a Meloni se il suo tempo fosse circolare o lineare: “Il mio tempo è cadenzato”, rispose Meloni con senso di improvvisazione, “è un tempo che continua a essere giusto se è cadenzato da risposte”. Per non parlare della cadenza di certe domande.