Giovedì 24 Ottobre 2024

Meloni: “Migranti in Albania? Il protocollo funzionerà”. E sui giudici: menefreghismo per la volontà popolare

La premier sulla manovra 2025: “Non aumenta le tasse ed è falso dire che abbiamo fatto tagli sulla sanità”. E non risparmia bordate alle opposizioni

Roma, 23 ottobre 2024 – La manovra 2025? "Non aumenta le tasse" e mantiene "i conti in ordine". I protocollo Italia-Albania per i centri migranti? "Funzionerà. Avevo messo in conto che ci sarebbero stati degli ostacoli ma li supererà". La mail del giudice Patarnello? "Una politica forte, che non ha scheletri nell'armadio, è un problema per molti, per tutti coloro che sulla debolezza della politica hanno costruito imperi". La premier Giorgia Meloni parla a 360° dei temi caldi di questi giorni, intervistata alla festa per gli 80 anni de Il Tempo.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni all'evento per gli 80 anni del quotidiano 'Il Tempo' (Ansa)
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni all'evento per gli 80 anni del quotidiano 'Il Tempo' (Ansa)

E così la presidente del Consiglio conferma di essere "determinata ad andare avanti" sulla questione migranti perché "ho preso un impegno con gli italiani". "Non consentirò che una soluzione che abbiamo individuato nel pieno rispetto del diritto italiano ed europeo venga smontato perché c'è una parte della politica che non è d'accordo", dice, replicando alle opposizioni. "Le accuse di danno erariale da quelli dei banchi a rotelle e da quelli del Superbonus? Anche no", aggiunge.

Alla domanda se ci sia un complotto per sovvertire il governo legato al caso dell’ormai famosa mail del magistrato Patarnello, risponde: "Non parlerei di complotto" e "non credo ci sia un disegno di sovvertire la volontà popolare", ma "credo che ci sia da parte di alcuni un certo menefreghismo per la volontà popolare".

La premier si dice quindi “ottimista” sul voto in Liguria e sulle prossime elezioni regionali aggiunge: "La democrazia è sempre un test, per me il voto dei cittadini è sempre sacro: non dico che se vinco è un test nazionale se perdo non conta niente".

Non manca, ovviamente, un passaggio sulla legge di Bilancio 2025, che Meloni difende a spada tratta soprattutto per quanto riguarda il capitolo delle spese per la sanità. "Ho sentito dire di tutto, dicono che ho colpito la sanità pubblica" ma nel 2019 "nel fondo sanitario nazionale c'erano 114 miliardi, ora ce ne sono 136 – spiega – . La spesa non va vista tanto in rapporto al Pil, ma va vista la spesa pro-capite: nel 2019 lo Stato spendeva 1.919 euro per ogni cittadino, nel 2025 2.317 euro, 398 euro in più a cittadino. Come si possa sostenere la tesi che abbiamo tagliato, rimane un mistero di Fatima. Avrei voluto mettere più soldi? Certo".