Domenica 20 Ottobre 2024

“Giorgia Meloni più pericolosa di Berlusconi”. La premier rilancia la mail del magistrato

Dopo il caso Albania Il Tempo pubblica uno “scambio di messaggi tra esponenti di Magistratura democratica”, tra cui spicca quello del sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello. La destra insorge: “E’ una chiamata alle armi”. La replica dell’Anm: “Interpretazioni maliziose”. Mattarella: “Tra istituzioni serve mediazione”

TOPSHOT-LEBANON-ITALY-POLITICS-DIPLOMACY

Giorgia Meloni (Ansa/afp)

Roma, 20 ottobre 2024 – Giorgia Meloni ha rilanciato sui suoi profili social lo stralcio di una mail (privata) scritta dal sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello ad alcuni colleghi. “Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico  – si legge testo virgolettato del post  – e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte, e anche molto più pericolosa la sua azione (...)'”. Nessun commento da parte della premier, che si limita ad aggiungere: “Così un esponente di Magistratura democratica”. 

La mail di Marco Patarnello

Il passaggio in questione fa parte di una lettera più ampia pubblicata oggi da Il Tempo: “L’attacco alla giurisdizione non è mai stato così forte, forse neppure ai tempi di Berlusconi – è scritto – In ogni caso oggi è un attacco molto più pericoloso e insidioso per molte ragioni. Innanzitutto perché Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico...”. Eccetera eccetera. Secondo quanto ricostruito da Il Tempo, il procuratore si sta rivolgendo a colleghi che fanno parte della corrente ‘Magistratura democratica’, destinatari della mail. Meloni ha estrapolato una parte del testo facendo suo il titolo virgolettato dell’articolo de Il Tempo:  “Meloni oggi è un pericolo più forte di Berlusconi. Dobbiamo porre rimedio”.

Meloni rilancia la mail di Patarnello su di lei
Il post di Giorgia Meloni che cita Il Tempo

A cos’è che si deve “porre rimedio” secondo Patarnello? La magistratura “è molto più divisa e debole rispetto ad allora (l’epoca di Tangentopoli ndr) – spiega il magistrato in un altro passaggio, secondo quanto riporta sempre Il Tempo – è isolata nella società. A questo dobbiamo assolutamente porre rimedio. Possiamo e dobbiamo farlo. Quanto meno dobbiamo provarci. Sull’isolamento sociale non abbiamo il controllo ma sul tema della compattezza interna possiamo averlo”. 

La destra insorge

Per conto di Meloni commentano i suoi.  La mail “ci conferma la propensione di una parte della magistratura ad invadere il campo della politica – dice il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti . Il fatto, poi, che Patarnello evidenzi come non vi sia alcuna inchiesta giudiziaria a carico del presidente Meloni, fatto questo che la renderebbe 'più pericolosa', appare sconcertante se si pensa che così si esprime chi dovrebbe applicare la legge e solo la legge”. Per il presidente dei senatori FdI Lucio Malan, le parole di Patarnello sono "una sconcertante chiamata alle armi” della “magistratura politicizzata”, che ambisce ad avere un “ruolo politico”. Sullo stesso tenore le dichiarazioni della deputata Elisabetta Gardini che chiede “chiarezza” su queste “gravissime affermazioni”. Forza Italia per bocca di Maurizio Gasparri in “un’interrogazione urgente” al ministro Nordio invoca una “immediata ispezione da parte del Ministero della Giustizia relativa al comportamento di Marco Paternello”.

Il caso Albania

La pubblicazione della mail arriva nel mezzo di aspre polemiche e attacchi del governo alla magistratura per via della decisione di far rientrare in Italia i migranti portati in Albania. La stessa Meloni ha parlato di una parte delle istituzioni che “si oppongono” al lavoro del governo, il suo partito se la prende contro la “sinistra giudiziaria” che va “in aiuto della sinistra parlamentare”. 

Le frasi di Patarnello sono per la destra una conferma del ‘complotto’. "Viene da chiedersi – suggerisce Malan – se la recente sentenza del Tribunale di Roma, che ha bocciato il provvedimento di fermo di 12 immigrati clandestini nel Cpr in Albania, non sia già un'applicazione delle istanze manifestate nella mail di ieri”. 

La replica dell’Anm: “Interpretazioni maliziose”

"Nessuno ha mai detto di voler porre rimedio all’azione della premier”

"Nessun magistrato né l'Associazione nazionale magistrati ha mai detto di voler 'porre rimedio’ all'azione del presidente del Consiglio – è la replica  del presidente dell’ANM Giuseppe Santalucia –. Non cerchiamo alcuna contrapposizione con l'esecutivo, ma viviamo una grande preoccupazione per gli attacchi rivolti ad alcuni uffici giudiziari per il semplice fatto di aver deciso secondo legge e diritto. I magistrati italiani intendono soltanto poter onorare, nel quotidiano esercizio delle loro delicate funzioni, il mandato costituzionale di effettiva garanzia dei diritti delle persone. Rispetto alla mail di un collega diffusa dagli organi di stampa  – prosegue Santalucia – è opportuno sottolineare che quel messaggio poneva in evidenza la necessità di porre rimedio alle sole divisioni interne per difendere le prerogative della magistratura e della stessa giurisdizione. Indulgere in altre maliziose interpretazioni non contribuisce al rasserenamento del clima istituzionale”.

Il richiamo di Mattarella

Nel clima teso fra parti dello Stato, si fa sentire il richiamo di Sergio Mattarella. “Tra le istituzioni e all'interno delle istituzioni la collaborazione, la ricerca di punti comuni, la condivisione delle scelte sono essenziali per il loro buon funzionamento e per il servizio da rendere alla comunità”. Così si espresso il presidente della Repubblica al Festival delle Regioni e province a Bari. "Vi sono, in particolare dei momenti nella vita di ogni istituzione in cui non è possibile limitarsi ad affermare la propria visione delle cose, approfondendo solchi e contrapposizioni, ma occorre saper esercitare capacità di mediazione e di sintesi”.