Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Meloni, tira dritto sui centri per migranti in Albania: “Riunione domani, Cassazione è con noi”

“È un diritto del governo stabilire quali siano i paesi sicuri”. La premier si è anche espressa sul verdetto del processo Open Arms: “L’oggetto sono state le scelte politiche di Salvini”

Saariselka (Finlandia), 22 dicembre 2024 – Non a caso, al termine del vertice ‘Nord-Sud’ in Finlandia, nel quale si è discusso di sicurezza e migranti, la premier Giorgia Meloni è tornata a parlare dei centri che in Albania dovrebbero ospitare i richiedenti asilo e coloro in attesa di essere rimpatriati. Nonostante il costo di oltre un miliardo di euro, le strutture sono ancora vuote, a seguito delle stanze di vari tribunali, tra cui quelli di Roma e Bologna: i giudici avevano sottolineato che il rimpatrio era spesso diretto verso paesi non sicuri.

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Giorgia Meloni al vertice 'Nord-Sud' di Saariselka (Ansa/Filippo Attili)

Ma con la decisione della Cassazione tutto dovrebbe (o quantomeno, potrebbe) cambiare, e Meloni lo sa bene: “Per quanto riguarda l'Albania ci vorrà di più per la lista dei Paesi sicuri, penso a livello europeo, ma mi pare anche che la Corte abbia sostanzialmente dato ragione al governo italiano – ha commentato la presidente del consiglio – È un diritto del governo stabilire quali siano i paesi sicuri e poi i giudici possono entrare nel singolo caso, non disapplicare in toto il decreto del governo”. Infine, l’annuncio: “Ho convocato per domani una riunione sull'Albania per capire come procedere”.

Ma Meloni si è espressa anche su un’altra questione che lega politica e giustizia: quella del processo contro Matteo Salvini, accusato di aver impedito illegalmente lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave Open Arms. “Mi pare un fatto che l'oggetto del processo a Salvini fossero le sue scelte politiche piuttosto che effettivi reati e che la giurisdizione sia stata usata per condizionare la politica”, ha dichiarato ricordando il verdetto che vede il vicepremier assolto perché “il fatto non sussiste”. Ma ciò non basta, per la capo del governo, a giustificare una ‘promozione’ di Salvini a ministro dell’Interno: “Sia io che lui siamo contenti dell'ottimo lavoro che sta facendo Matteo Piantedosi”. 

Infine, la premier ha commentato brevemente anche l’esortazione di Donald Trump ai paesi europei, quella di incrementare la spesa pubblica per la Nato al 5% del Pil. “Aspetterei a capire esattamente quale sia la volontà del nuovo presidente degli Stati Uniti”, l’analisi cauta di Meloni.