Martedì 1 Aprile 2025
REDAZIONE POLITICA

Meloni al congresso di Azione: “Non sono qui per mandare segnali agli alleati. Sto con l’Italia per l’unità dell’Occidente”

La presidente del Consiglio chiarisce la sua posizione rispetto agli Usa di Trump: “Divergenze sui dazi ma non bisogna agire d’impulso”. E sulla politica interna: “La proposta di Schlein è una Ue hippie demilitarizzata?”

Meloni al congresso di Azione: “Non sono qui per mandare segnali agli alleati. Sto con l’Italia per l’unità dell’Occidente”

Roma, 29 marzo 2025 – “Non ho nessuna intenzione di sostituire alleati né di fare altri governi”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni ironizzando sulla sua presenza al congresso di Azione, in corso allo 'Spazio Eventi' del Rome Life Hotel di Via Nazionale. Al suo arrivo la presidente del Consiglio è stata accolta dall'applauso di delegati e ospiti e salutata dalla vice presidente Elena Bonetti, che stava parlando dal palco.

Giorgia Meloni al congresso di Azione
Giorgia Meloni al congresso di Azione

“Nessun segnale agli alleati ma confronto di idee”

Dopo aver ascoltato, seduta in prima fila, l'intervento di Carlo Calenda, Meloni è salita sul palco per il suo intervento. “Dopo aver sentito Calenda porterò io un po' di moderazione in questo congresso – ha esordito –. Abbiamo fatto un po' discutere, con questa presenza, forse dovremmo interrogarci sul perché un normale confronto faccia discutere. Ho letto cose bizzarre, come la teoria secondo cui volevo concedermi una scorribanda tra i moderati. O cose surreali come quella che vengo qui per dare segnali agli alleati, che vorrei sostituirli. In Italia si passa dalla criminalizzazione dell'avversario a fare un governo insieme. Io sono qui per una ragione banale ma anche più profonda: io vengo da una storia politica di una comunità che ha fatto del confronto con le idee anche più distanti la cifra della propria dimensione, senza che potesse mettere in discussione l'identità. La politica si fonda su questo”. 

Meloni, su dazi non agire d'impulso ma con equilibrio
Italian Prime Minister Giorgia Meloni (L) and Leader of Azione Carlo Calenda during 2nd National Congress of the political party Azione, Rome, Italy, 29 March 2025. ANSA/FABIO FRUSTACI

“Io sto con l’Italia, che è in Europa e difendo l’unità dell’Occidente”

Parlando poi del suo rapporto con gli Usa di Trump e delle polemiche innescate dalla sua intervista al Financial Times su Vance, Meloni ha sottolineato: "Qualcuno ha detto che è scandaloso... la Meloni dichiara di stare con Trump contro l'Europa. Io ho detto una cosa molto diversa. Io sto sempre con l'Italia, l'Italia sta in Europa ma anche per lavorare per rafforzare o difendere l'unità dell'Occidente che è un bene troppo prezioso per essere archiviato con leggerezza. E ringrazio von der Leyen che oggi in un'intervista ribadisce questa posizione. Farò quel che posso per difendere questa unità perché è necessario e giusto". 

“Non agire d’impulso sui dazi Usa”

Poi tornando sul tema dei rapporti con gli Usa di Trump, sottolinea "certo che ci sono divergenze, a partire dai dazi, ma non si deve agire per impulso, bisogna agire in modo ragionato cercando di raggiungere un punto di equilibrio".

“La proposta di Schlein è una Ue hippie demilitarizzata?”

In merito alle divisioni sul riarmo, Meloni avverte: "Sento leader in Italia che invocano la rottura con gli Stati Uniti, Schlein dice che non possono essere nostri alleati. E ci sono altri leader che al contempo sostengono la linea che l'Europa non debba spendere risorse per la propria sicurezza. Non capisco: la proposta è rompere ogni forma di alleanza con gli Usa, ma chiedere loro di occuparsi della nostra sicurezza lo stesso o è che l'Europa diventi una grande comunità hippie demilitarizzata che spera nella buona fede delle altre potenze straniere?". 

Meloni a Calenda: “Lavoriamo insieme su proposte come nucleare”

 Rivendicando le misure messe in campo dal governo, la premier ha poi citato i dati sull'export, sul lavoro, sulla produzione, ma riconosce anche che nell'economia italiana "non tutto va bene, tutt'altro, so molto bene che il contesto in cui ci muoviamo fa tremare le vene dei polsi, è tutto troppo complesso e imprevedibile e penso che dobbiamo essere preparati a molti scenari diversi. Credo che le priorità individuate sino a qui siano giuste e che avevamo ragione quando dicevamo che all'Italia era necessario un governo con una strategia di medio e lungo periodo e che avesse coraggio di riaprire alcuni dossier spinosi per troppo tempo chiusi in un cassetto", come il dossier sul mix energetico e "lo cito perché su alcune proposte di Azione possiamo lavorare insieme", come "la scelta di puntare su energia nucleare pulita e sicura per l'indipendenza energetica", ha concluso.

“Riforme per lasciare un’Italia migliore”

Concludendo il suo intervento dal palco del congresso di Azione, Meloni ha rivendicato le riforme varate dal suo goveno. “Penso che sia fondamentale dare a questa nazione un sistema politico stabile, rimettere in capo ai cittadini la scelta su chi debba governare, come fa la riforma del premierato; liberare i giudici dai condizionamenti delle correnti politicizzate, come fa la riforma della giustizia; eliminare le disparità che esistono tra i cittadini che vivono in Regioni diverse, come fa la riforma dell’autonomia, soprattutto con l’individuazione dei Lep. Alla fine l’obiettivo di tutto questo dal mio punto di vista è sempre lo stesso: cercare di consegnare un'Italia migliore di quella che noi abbiamo ereditato, più consapevole del suo ruolo globale, che torna ad indicare la rotta, consapevole che può ancora stupire il mondo".