Roma, 7 settembre 2023 – Non era certo il tema della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri su Dl Caivano, ma il caso Giambruno (compagno della premier Meloni) e le sue frasi dopo il caso dello stupro di gruppo a Palermo, ha tenuto banco.
Andrea Giambruno, giornalista del Tg4, nei giorni scorsi era finito al centro delle polemiche per una frase detta nel corso della sua trasmissione 'diario del giorno’: “Se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi”.
Parole che per giorni hanno tenuto banco nel dibattito politico, con la richiesta sollevata unanimemente dell'opposizione, di un intervento proprio di Meloni per sapere cosa ne pensasse. E la premier non si è sottratta.
Giambruno ha detto “in modo frettoloso e assertivo”, è la premessa della presidente del Consiglio, “una cosa diversa rispetto all'interpretazione data dai più. Io - mette però in chiaro Meloni - non leggo in quelle parole 'se giri i minigonna ti violentano’ ma una cosa più simile a quella che mi diceva mia madre: 'occhi aperti e testa sulle spalle’, gli stupratori esistono e non bisogna abbassare la guardia”.
"Non è una giustificazione per stuprare la ragazze, ma per dire state attente, occhi aperti. Questo ci vedo io”, ha ribadito.
Una difesa che innesca anche un botta e risposta con una giornalista, che insisteva sulla questione, durante la conferenza stampa che ha fatto seguito al cdm: "Vi prego”, sbotta alla fine la premier che poi ironicamente aggiunge: “Io poi sono quella che vuole le donne un passo dietro agli uomini”, guardandosi intorno fra i ministri (quasi tutti uomini) e alludendo alla sua posizione di Presidente del Consiglio, donna.
E a un’altra domanda di una giornalista che ribadiva ''Quindi, il suo ‘no' è netto rispetto alle violenze e a una ragazza che esce in minigonna? Può farlo?''. ''Ma certo – risponde Meloni un po’ indispettita – che c'è libertà di uscire con le minigonne, la prego veramente...".
Ma il botta e risposta con la giornalista offre al presidente del Consiglio l'occasione di bacchettare la stampa. Meloni in modo puntuto "ringrazia” per la domanda sul suo compagno: “Colgo l'occasione per dire che sono mesi che qualsiasi cosa Giambruno dica io sono chiamata in causa". Parole che fanno da premessa all'affondo: “Io voglio capire come sia il concetto di libertà di stampa perché per come la vedo io non devo essere chiamata in causa per le cose che dice un giornalista in tv, e lui non deve essere attaccato più di quanto sia normale perché mi vuole bene. Vi prego - insiste - per il futuro di non chiedermi commenti su quello che dice un giornalista in tv perché non sono io a dire ad un giornalista, che esercita la sua professione, quello che deve dire. Io credo nella libertà di stampa”.