Roma, 1 dicembre 2024 – Giorgia Meloni tranquillizza sulla tenuta della maggioranza dopo le frizioni dei giorni scorsi, come quella sul canone Rai tra Lega e Forza Italia. "La nostra coalizione è composta da forze politiche diverse, ognuna ha la sua identità e la sua storia, che sono un valore aggiunto – dice in un videomessaggio inviato all'Assemblea nazionale di Noi moderati – . Ciò che ci rende forti e coesi è la volontà di stare insieme, che è quello che ci consente di fare sempre sintesi, di trovare un punto di incontro. Possiamo farlo perché siamo uniti dalla stessa visione del mondo di fondo, perché crediamo negli stessi valori di riferimento, perché abbiamo idee compatibili, perché intendiamo portare avanti fondamentalmente gli stessi progetti".
"È tutto questo che ci tiene insieme da 30 anni a questa parte che ci ha permesso in questi primi due anni di governo di raggiungere risultati inaspettati, di invertire quel declino al quale l'Italia sembrava ormai destinata", aggiunge la premier, rifilando poi una stoccata alle opposizioni. "Un giorno sì e l'altro anche veniamo accusati dalla sinistra di essere ideologici, di portare avanti i provvedimenti lontani dal mondo e dalla realtà: a me pare esattamente il contrario, a me pare che l'ideologia, i pregiudizi e gli schemi obsoleti siano di istanza da qualche altra parte", dice ancora il capo dell’esecutivo. A noi invece – sottolinea – piace approfondire le questioni, anche quelle più spinose, anche quelle all'apparenza troppo difficili da affrontare, anche quelle dalle quali in passato gli altri sono scappati, valutare le opzioni possibili e tentare di scegliere quella che è più efficace o che si ritiene la più efficace".
La presidente del Consiglio attacca ancora la sinistra e “i grandi giornali”, ricordando quando in campagna elettorale “dicevano che con il centrodestra al governo l'Italia sarebbe andata in default che saremmo stati sommersi dallo spread che avremmo messo a rischio i risparmi degli italiani che non avremmo realizzato il Pnrr che anzi avremmo perso le risorse”. “Tutte bugie spazzate via dalla realtà e dalla concretezza del nostro lavoro, dalla solidità della nostra determinazione dall'impegno ogni giorno mettiamo in quello che facciamo", dice.
Toni pacati da Tajani e Salvini
Antonio Tajani parla invece di “schermaglie che non hanno alcun significato” e in cui “perdiamo tempo”. "Non facciamoci prendere dalle minutaglie perché significherebbe perdere il ruolo politico che abbiamo", dice il vicepremier e ministro degli Esteri presente all’assemblea a Roma. "Vi siete fissati con le divisioni, un'idea non è una divisione – chiarisce –. Un'idea è un'idea. Avere opinioni diverse è normale e giusto, poi si fa la sintesi”. E avverte: “Non si illuda nessuno che ci siano delle divisioni profonde dentro questo governo. Andremo avanti fino alla fine della legislatura, se ne facciano una ragione. Avere delle idee non significa andare contro qualcuno, ognuno è legittimato ad avere delle idee. Poi si fa la sintesi, c'è un programma di governo da rispettare che noi abbiamo sempre votato. Poi su alcune questioni si possono avere idee differenti, altrimenti saremmo un partito unico. È inutile cercare divisioni che non esistono".
"Il nostro compito è quello di allargare i confini del centrodestra, non tocca a noi andare a cercare voti tra FdI o Lega per avere mezzo punto in più, il nostro obiettivo è creare la grande famiglia rassicurante nel nostro paese", aggiunge il segretario di Forza Italia.
Anche Matteo Salvini rassicura sulla tenuta dell’esecutivo. "Questo è un governo di cui credo, in cui gli italiani credono e arriverà sicuramente al 2027, nonostante il voto contrario su questo o quell'emendamento", assicura il vicepremier e ministro dei Trasporti in video collegamento con l’assemblea. “L'obiettivo è comune e c'è bisogno di tutte le forze della coalizione, che hanno radici diverse e culture politiche diverse", sottolinea il leader della Lega.
La difesa europea divide Lega e Forza Italia
La distanza tra i due vicepremier resta però sulla difesa comune europea. Dal palco Tajani sottolinea che "vista la situazione attuale, dobbiamo andare avanti per avere una vera politica estera, una vera difesa europea: non possiamo sempre aspettare gli americani, non possiamo sempre chiedere agli altri di proteggerci".
Salvini, dopo aver precisato di avere "ascoltato l'intervento di Antonio", esprime invece una posizione diversa. "Sentivo parlare di difesa comune europea. Mi permetto di dire –rimarca – che in questo momento bisogna andarci cauti. La settimana scorsa al Parlamento europeo si è dato il via all'utilizzo delle armi a lunga gittata in territorio russo. Ecco, serve assoluto equilibrio, assoluto buonsenso. La difesa del popolo ucraino è sacrosanta però senza arrivare ai limiti della terza guerra mondiale perché sarebbe un disastro assoluto. Da questo punto di vista conto che la vittoria di Donald Trump possa portare nel 2025 il dono più grande che un politico possa portare che è la pace".