Lunedì 23 Dicembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Meloni-Schlein, nuove frecciate. “Sinistra al caviale”. “Mai mangiato, ma non sopporto l’olio di ricino”

La premier: “Io svilisco i diritti sindacali? Difendiamo i lavoratori meglio della sinistra”. La leader dem: “Pensi al salario minimo, la gente non arriva a fine mese anche se lavora”. Calenda: “Basta battutine, diamoci una regolata”

Roma, 8 novembre 2024 – Nuovo botta e risposta a distanza tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Dopo la querelle di ieri, oggi la premier ha rincarato la dose punzecchiando la leader dem. “Ieri Elly Schlein ha detto che io svilisco i diritti sindacali perché a una trasmissione radiofonica leggera ho risposto a un sms leggero, dove dicevo che non mi sentivo bene ma che ero comunque a fare il mio lavoro”, ha incalzato la presidente del Consiglio durante un punto stampa dal Consiglio europeo a Budapest.

"Mi spiace che anche su questo si riesca a fare polemica – ha aggiunto –, non so cosa si intenda per 'svilire i diritti sindacali' che questo governo difende molto meglio della sinistra al caviale, ma so che sono abituata a fare il mio lavoro anche quando non sono nella massima forma perché ho preso un impegno con gli italiani". 

Giorgia Meloni a Budapest ed Elly Schlein fotografata durante la manifestazione di oggi a Roma
Giorgia Meloni a Budapest ed Elly Schlein fotografata durante la manifestazione di oggi a Roma

La risposta di Schlein

Parole a cui ha nuovamente replicato, dalla manifestazione degli autoferrotranvieri, Schlein. “Io di caviale non ne ho mai mangiato, ma nemmeno posso sopportare che i lavoratori vengano purgati con olio di ricino”, ha dichiarato la segretaria del Pd citando l’estratto di semi utilizzato durante il fascismo come strumento di tortura. “Quindi continueremo a stare al loro fianco”, ha ribadito prima di chiamare in causa nuovamente la premier: “Meloni si occupi, invece, del salario minimo che ha negato a 3 milioni e mezzo di lavoratori e lavoratrici che non ce la fanno più e non arrivano a fine mese anche se lavorano".

Calenda: “Diamoci una regolata”

Sulle scaramucce tra le due leader è intervenuto subito Carlo Calenda (Azione). "Trump si sta preparando a mettere dazi che colpiranno duramente l'economia italiana, Draghi lancia un nuovo allarme, cade il governo tedesco e la presidente del Consiglio e la leader del principale partito d'opposizione si scambiano battute sulla 'sinistra al caviale'”, ha attaccato. “In tutto questo il segretario della Cgil continua a inneggiare alla rivolta sociale, affermazioni che un Luciano Lama non avrebbe mai fatto. E allora o ci diamo una regolata e cominciamo ad affrontare seriamente il tema della recessione che arriverà con numeri e progetti o se continuiamo con battutine e polemiche finirà malissimo". Il riferimento, oltre alla querelle Schlein-Meloni, è alle parole del segretario della Cgil Maurizio Landini che stamane, durante lo sciopero del trasporto pubblico locale, ha rilanciato il “bisogno della rivolta sociale”. 

La polemica sull’sms

ll botta e risposta odierno tra Meloni e Schlein nasce dal messaggio inviato ieri dalla premier, letto in diretta radiofonica a 'Un giorno da pecora', al collega di partito Marco Osnato, che le aveva domandato, su richiesta dei conduttori Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, come si sentisse dopo l'influenza che l'aveva colpita nei giorni scorsi.

"Male in verità - aveva scritto la premier -, ma non avendo particolari diritti sindacali sono a Budapest a fare il mio lavoro". Al che la segretaria del Pd Schlein l'aveva accusata "di delegittimare i diritti sindacali". La destra "se la prende con Cgil e Uil per aver indetto lo sciopero generale contro la manovra, con un attacco gravissimo al diritto di sciopero garantito dalla Costituzione”, le parole usate dalla leader dem. “Un'arroganza e una protervia senza fine, cui si aggiunge la battuta di scherno della presidente Meloni che lamenta di non avere diritti sindacali".