La sinagoga transennata dalla parte di Lungotevere de’ Cenci, la polizia e i carabinieri che presidiano gli ingressi al Ghetto, un minuto di silenzio per le vittime. Comincia così al Tempio Maggiore di Roma la cerimonia di commemorazione delle vittime del 7 ottobre. Partecipano la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il vicepremier Matteo Salvini e i ministri Matteo Piantedosi, Carlo Nordio, Giuseppe Valditara, Alessandro Giuli. Tra i parlamentari Carlo Calenda, Maurizio Gasparri, Piero Fassino e Giovanni Donzelli. Ci sono il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, oltre al presidente della Cei Matteo Zuppi e al prefetto di Roma Lamberto Giannini.
LA COMMEMORAZIONE
E MELONI
Il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni ringrazia il governo "che ci protegge con ogni mezzo", poi attacca "la comunità internazionale che usa due pesi e due misure" e le organizzazioni internazionali, che "sono state cassa di risonanza dell’antisemitismo". Meloni fa sapere che "non dimentichiamo la disumana aggressione perpetrata un anno fa da Hamas. Il nostro pensiero è rivolto costantemente agli ostaggi, strappati alle loro famiglie e ai loro cari, e che ancora oggi attendono di tornare a casa"". Poi ribadisce "il diritto di Israele a difendersi, ma anche la necessità che sia esercitato nel rispetto del diritto internazionale umanitario. Non possiamo restare insensibili davanti alle vittime civili innocenti a Gaza, vittime due volte: prima del cinismo di Hamas, che le utilizza come scudi umani, e poi delle operazioni militari israeliane".
DI SEGNI E FADLUN
Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, parla del "futuro incerto per un’intera regione di cui seguiamo ora per ora gli sviluppi. Futuro incerto per l’Europa e l’Italia in cui viviamo immersi in un faticoso confronto quotidiano con un crescente antisemitismo multiforme". Mentre il presidente della comunità ebraica di Roma Victor Fadlun accusa gli atenei italiani: "Le università sono diventate luoghi di antisemitismo. In alcuni giovani i cattivi insegnamenti hanno fatto breccia. Così i cortei pro-Hamas e Hezbollah sono partiti da alcuni templi della cultura, che si sono trasformati in luoghi di pregiudizio antisemita".
IL VIDEOMESSAGGIO
DEL PRESIDENTE
L’ambasciatore di Israele a Roma Jonathan Peled dice che Israele "non voleva questa guerra", ma "vinceremo con chi sta dalla parte giusta della storia in Italia e nel mondo". Il presidente israeliano Isaac Herzog in un videomessaggio chiede alla comunità internazionale di "schierarsi inequivocabilmente" con il Paese "per la sicurezza e la stabilità del mondo", sostenendo che "tutti siamo potenziale preda del terrore dell’Iran".
L’ORSETTO
La cerimonia si conclude poco dopo mezzogiorno, mentre sulla cancellata della sinagoga viene posizionato un orsetto con una benda sugli occhi e la foto di "un bambino di un anno rapito da Hamas". Il peluche è macchiato di colore rosso e sulla t-shirt c’è scritto "Per favore aiutaci a portarli a casa vivi". L’hashtag è KidnappedFromIsrael. A margine il ministro Salvini dice che "è frustrante nel 2024 ringraziare le forze dell’ordine per proteggere donne e uomini che vogliono vivere. Però ci siamo". E Calenda all’uscita fa sapere che "oggi ricordiamo le vittime di un attentato terroristico. Questo non vuol dire condividere, perché io non lo condivido, quello che Israele sta facendo soprattutto a Gaza".