L’elezione di Trump, certo, ha scompaginato il percorso fino a oggi intrapreso dall’Europa sul fronte dell’economia e della difesa, con Biden alla Casa Bianca. "Con Trump, invece, cambierà tutto nei rapporti tra Stati Uniti e Europa", ha ammonito, ieri a Budapest, al vertice dei leader europei, Mario Draghi ("un altro italiano che è stato incaricato di individuare le priorità per i prossimi anni dell’Unione europea", secondo Giorgia Meloni), "e non necessariamente in peggio – ha proseguito Draghi –, ma bisogna prenderne atto e la Ue non può più rinviare le scelte". Per Meloni, dunque, oggi non solo premier italiana ma anche presidente del G7, quello che si è aperto ieri nella patria di Orban, è stato senza dubbio uno dei vertici (informali) più complessi: da quei tavoli della capitale ungherese dovranno uscire, appunto quelle "scelte" destinate a cambiare molti assetti dei Paesi membri, ma anche di strategia collettiva. E il quadro futuro. La premier traccia, dunque, quelle che, a suo parere (ma non solo) sono le decisioni prioritarie da non rinviare.
"L’Europa – ha detto – deve investire di più in difesa per conquistare una maggiore autonomia, ma ciò non deve avvenire a scapito dei cittadini, bisogna prima individuare le risorse" perché si sa già cosa bisognerebbe fare: "Sono convinta che l’Europa e l’Italia debbano investire di più nella propria indipendenza, nella propria autonomia e quindi investire di più, ad esempio, nel settore della difesa. Chiaramente servono gli strumenti per poterlo fare, questo è un grande dibattito che riguarda il Patto di stabilità che l’Italia ha posto. Nel nuovo patto di stabilità ci sono delle aperture – ha ammesso Meloni –, ma va fatto molto di più e quindi penso che questo sia un altro di quei dibattiti che bisognerà prima o poi riaprire. Perché, al di là della volontà, c’è poi quello che si può fare e le risorse vanno pur individuate in qualche modo". "L’unica cosa che non sono disposta a fare è prendermela con i cittadini e i lavoratori italiani. Noi spendiamo le risorse" che abbiamo "su priorità reali, non gettiamo i soldi dalla finestra; bisogna anche dire come si fa ad aiutare gli Stati membri a trovare quelle risorse".
Oggi, per l’Europa, "ci sono molte sfide", ma "più o meno sappiamo cosa dobbiamo fare; la questione delle risorse è la questione che va affrontata. Questo è il vero dibattito, non so se stamani si arriverà a soluzioni concrete, ma è l’elemento centrale su cui intendo concentrarmi". Un dilemma, quello della priorità sulle scelte o sulle risorse, emerso anche ieri dall’audizione al Parlamento europeo di conferma, come prossimo commissario Ue designato agli Affari economici e alla Produttività, dell’attuale vicepresidente esecutivo della Commissione Ue uscente, Valdis Dombrovskis.
Trump, dunque. Come elemento scatenante di un nuovo concetto di Unione europea, ma quale: "A me pare che l’Europa debba trovare la quadra e prendere le misure di se stessa", ha risposto Meloni. "Se volessimo farlo con una battuta che ricorda appunto i presidenti americani è “non chiederti cosa gli Stati Uniti possono fare per te, chiediti cosa l’Europa debba fare per se stessa“".
Capitolo Ucraina. "Noi abbiamo sempre lavorato tutti per la pace, questo è corretto. Dopodiché, come io ho spiegato molte volte dal mio punto di vista, per costruire la pace bisognava impedire che ci fosse un’invasione", ha spiegato Meloni, "oggi se si parla della possibilità che si vada, come tutti auspichiamo e come tutti abbiamo lavorato perché accadesse, verso uno scenario di pace è perché gli ucraini hanno avuto un coraggio straordinario e perché l’Occidente ha sostenuto l’Ucraina. E quindi penso che questo sia l’elemento che fa la differenza. Dopodiché ovviamente vedremo come evolve lo scenario nelle prossime settimane ma io ribadisco che finché c’è una guerra l’Italia sarà al fianco dell’Ucraina".
E, infine, l’amico Elon Musk? "Non so cosa si intenda esattamente per impegno politico. Si è schierato con Trump come tanti altri cittadini, dopodiché io posso dire che considero Musk un valore aggiunto in questo tempo. Una persona che sicuramente ha fatto delle cose straordinarie, importanti, e penso che debba e possa essere un interlocutore".