Pescara, 28 aprile 2024 – Un discorso di 72 minuti per lanciare una candidatura all around alle elezioni Europee 2024. Tra gag più o meno veraci, frecciate e rassicurazioni Giorgia Meloni accende il palco di Pescara, durante la Conferenza programmatica di Fratelli d’Italia. “Chiedo agli italiani di scrivere il mio nome, ma il mio nome di battesimo”, nelle scheda, dice la premier. “Sono fiera che la maggior parte dei cittadini che si rivolge a me mi chiami Giorgia. Io sono stata derisa per anni per le mie radici popolari, mi hanno chiamata pesciarola, borgatara...perché loro sono colti....Ma io sono fiera di essere una persona del popolo”, aggiunge infiammando la platea che le tributa ovazioni a raffica. “Sarò sempre una di voi”. Parole e linea comunicativa che la segretaria Pd, Elly Schlein commenta secca: “Solita propaganda TeleMeloni, la premier ha perso il contatto con la realtà e seppellisce i problemi sotto un fiume di retorica”.
Sommario
Meloni e gli otoliti
La leader di Fdi apre con una battuta sugli otoliti, fastidioso problema di salute che la affligge da tempo e di cui aveva parlato già in passato. "Sto facendo del mio meglio, ma è come se stessi nell'ottovolante. Sapete di questa cosa che mi viene nelle orecchie, che mi fa venire le vertigini. Sto qui e cerco di stare ferma, ma se vedete che sbando non vi preoccupate ce la faccio".
Cosa sono sono gli otoliti? Si tratta di piccole formazioni di ossalato di calcio presenti sulle cellule che rivestono l'orecchio interno, situato all'interno del timpano. Come scrive Iss Salute, questa sorta di ‘sassolini’ vanno a comporre il delicato apparato che consente di mantenere l’equilibrio e orientarsi nel movimento e nella direzione. Il distacco degli otoliti dalla superficie cellulare fa sì che questi si muovano liberamente nei canali semicircolari dell’orecchio, fornendo stimoli errati alle cellule ciliate e provocando quindi vertigini.
La sfida per le Europee
Meloni annuncia che si candida alle Europee come capolista in tutte le circoscrizioni. La parte programmatica del discorso si concentra sulla sfida a Bruxelles: “Difenderemo anche in Ue le nostre eccellenze, i nostri confini, la nostra identità”, dice. “Anche stavolta ci diranno che siamo dei pazzi che è una sfida impossibile da vincere. Ci hanno dato tante volte per sconfitti, ci hanno detto che eravamo destinati scomparire. Lasciateglielo dire. Mentre si crogioleranno in questa loro rassicurante speranza noi continueremo a lavorare come sempre fatto e chissà se anche stavolta riusciremo a smentire i pronostici. È arrivato il momento di alzare la posta, cambiamo anche l'Europa”.
Quella per le urne dell’8 e 9 giugno è una vera e propria ‘chiamata alle armi’ per il suo elettorato. Meloni si candida, spiega, "perché mi sono sempre considerata un soldato e i soldati, quando devono, non esitano a schierarsi in prima linea".
Il messaggio vuole toccare le corde emotive degli elettori: “Se volete dirmi che ancora credete in me scrivete sulla scheda Giorgia, perché io sono e sarò sempre una di voi. Il potere non mi cambierà, il palazzo non mi isolerà. Io ho bisogno di sapere ancora una volta che ne vale la pena”.
La premier tiene anche ad assicurare che il suo ruolo di capolista "non toglierà un solo minuto all'attività del governo per fare campagna elettorale sul mio nome".
Frecciate a Pd e Schlein
Quindi una frecciata al Partito Democratico e a Elly Schlein: "Siccome, per fortuna, non sono la segretaria del Pd – stuzzica la leader di FdI -, penso di poter confidare nel fatto che il mio partito mi darà una mano in questa campagna elettorale".
La segretaria Dem finisce nel mirino anche sul tema migranti. “Bisogna seguire i soldi, bisogna attaccare i trafficanti al cuore”, chiosa Meloni. “Ci dicano in Italia e in Europa, dove vogliono stare gli altri. Vogliono stare con noi, dalla parte di chi vuole combattere i nuovi schiavisti, o dalla parte dell'immigrazione illegale di massa che fa la fortuna di quella rete criminale. E lo chiedo in particolare alla segretaria Pd Elly Schlein: serve su questo una parola chiara”.
L’obiettivo di Fratelli d'Italia è “fare in Europa esattamente quello che abbiamo fatto in Italia il 25 settembre 2022: creare una maggioranza che metta insieme le forze di centrodestra e mandare finalmente all'opposizione la sinistra anche in Europa”, spiega Meloni. “Un’impresa difficile ma possibile, che dobbiamo tentare”.
L’ironia su Salvini
Meloni in apertura del suo intervento non ha risparmiato una battuta su Matteo Salvini, assente a Pescara. "Grazie a tutti i leader di centrodestra di essere qui, grazie ad Antonio e grazie a Matteo", dice. "Anche se ci ha preferito il ponte... Scherzo ovviamente, so quanto è importante trovare tempo e dedicarsi alla famiglia". E ancora: “Per noi che siamo genitori non è facile lo so che ci teneva a essere qui con noi”. Nel pomeriggio, dopo la kermesse Meloni e Salvini si sono sentiti telefonicamente per fare un punto della situazione e darsi appuntamento a Roma.
Opposizioni all’attacco
Duro commento della leader Dem Elly Schlein all’intervento di Meloni a Pescara. “Un'ora di discorso senza nemmeno nominare la sanità pubblica e le infinite liste d'attesa che si allungano per i suoi tagli. Senza nemmeno citare i salari bassi, la precarietà, la sicurezza sul lavoro di fronte a 1041 morti nel 2023”, dice la segretaria Pd. “Giorgia Meloni è nel paese delle meraviglie – aggiunge – , seppellisce i problemi sotto un fiume di retorica. 'L'Italia è cambiata’, dice lei. Purtroppo sì, ma in peggio, basta chiederlo alle persone, basta stare in mezzo alla gente. Il problema è che la presidente del Consiglio si divide tra palazzo Chigi e la propaganda di TeleMeloni, ha perso il contatto con la realtà”.
Su X interviene il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. "Giorgia Meloni chiede di votarla per le Europee ma sa perfettamente che non andrà al Parlamento Europeo. A lei non interessa contare davvero in Europa: le serve contarsi in Italia. Non è una stagista, è un'influencer".
Nell’annunciare la sua candidatura in tutte le circoscrizioni, Calenda attacca: “La discesa in campo della presidente del Consiglio e la sua piattaforma antieuropea e sovranista, cambiano completamente lo scenario. Dobbiamo opporci con tutti i mezzi al progetto di 'una piccola Italia in una piccola Europà di Giorgia Meloni”.
Caustico l’ex premier, Giuseppe Conte: “'Con Giorgia L'Italia cambia l'Europa’: per una volta la premier ha ragione – scrive il leader M5s su X -. Le abbiamo lasciato un'Italia che riportava a casa 209 miliardi del Pnrr per infrastrutture, investimenti, sanità. Nemmeno il tempo di arrivare a Bruxelles da premier, ha dato l'ok a un accordo con tagli da 13 miliardi l'anno che colpiranno le tasche degli italiani, i servizi, la sanità, le scuole con un'onda di austerità. Da 'patriotà a Re Mida al contrario: quel che tocca distrugge. Fermiamola!”.