L’ex presidente della Rai Marcello Foa, tornato al lavoro di giornalista, scatena il finimondo a viale Mazzini. Da conduttore di Giù la maschera, su Rai Radio 1, chiama a parlare della ripresa del Covid il medico No vax Massimo Citro della Riva, sospeso dall’Ordine nel 2021 per non essersi vaccinato. Invitato in trasmissione assieme al medico ricercatore ed ex funzionario Oms Francesco Zambon e all’infettivologo Massimo Galli, Citro della Riva attacca duramente i vaccini a mRna: "Noi – accusa il No vax in un passaggio del suo intervento – introduciamo con l’inoculazione nell’organismo una pericolosa tossina senza la minima attenuazione, che infatti produce tutti i danni che stiamo vedendo (...). Non serve a nulla perché non è un vaccino. Anzi, non solo non l’hanno attenuato (...) ma l’hanno potenziato (...) Ancora più reattogeno e pericoloso. È un disastro, c’è volontà di fare del male. È evidente".
La task force anti fake news sul Covid istituita dalla tv pubblica smentisce con risultanze scientifiche tutte le affermazioni di Citro della Riva. Comitato di redazione (la rappresentanza sindacale di testata) e Usigrai (la sigla sindacale di tutti i giornalisti Rai) contrattaccano subito con veemenza: "Questo non è pluralismo. Questa è disinformazione". E anche i componenti Pd in Commissione di Vigilanza chiedono come sia possibile intervistare "per 15 minuti un complottista e negazionista". Filippo Anelli, presidente della Federazione dei medici e degli odontoiatri, preannuncia la segnalazione di Citro della Riva all’Ordine dei medici di Torino per parole "prive di ogni fondamento scientifico" e quindi "non degne di essere amplificate proprio dal servizio pubblico". "Una vergogna", commenta Enrico Mentana, direttore di La7.
Con scatto riparatorio la Rai "si dissocia" dal comizio No vax, mentre il direttore del Giornale Radio Rai Francesco Pionati, "pur nel rispetto e nel libero confronto di tutte le opinioni", chiarisce che le affermazioni dell’intervistato "non corrispondono in alcun modo alla linea editoriale dei Gr e di Radio 1" schierata a favore di "ogni iniziativa della sanità pubblica finalizzata a contrastare l’epidemia". A Foa è trasmessa solo una blanda e indiretta raccomandazione: "Colgo l’occasione – continua Pionati – per invitare tutti i conduttori, in presenza di dichiarazioni estreme degli ospiti, a chiarire che le stesse sono a titolo personale e non rispecchiano la posizione della redazione e della rete". Benedetto Della Vedova (+Europa) non accetta lo scivolone e accusa "la Rai meloniana e salviniana" di reazione "ipocrita": "Chi ha scelto di affidare un pezzo di servizio pubblico a Foa, casomai dovrebbe spiegare (o rivendicare) perché un sovranista, populista, filoputiniano e No vax, conduca una trasmissione".
L’ad Roberto Sergio corre ai ripari chiedendo a Foa una puntata riparatoria già oggi, ma l’Usigrai non molla il caso: "Ora si conclude tutto così? Con una presa di distanza? Foa ha violato il codice etico Rai, a cui sono sottoposti anche i collaboratori, che impone di assicurare verità di informazione e piena credibilità. La Rai sia coerente, non usi due pesi e due misure e interrompa il contratto con Foa".