Martedì 24 Dicembre 2024
ELENA G. POLIDORI
Politica

Elezioni europee, Maurizio Lupi (Noi Moderati): "A Roma come a Strasburgo c’è bisogno di più centro"

Il deputato lombardo: "Ma dopo il voto non vedo rimpasti al governo"

Maurizio Lupi (Noi Moderati): "A Roma come a Strasburgo c’è bisogno di più centro"

Roma, 28 aprile 2024 – Maurizio Lupi (Noi Moderati, nella foto) ha sentito le ultime uscite del generale Vannacci, ora candidato capolista della Lega?

"Sono senza parole e noi dovremmo pure andargli dietro, ma neanche al bar sport di Baggio, con tutto il rispetto per il luogo in cui sono nato, si dicono stupidaggini come quelle. Se la politica è solo conquistare il consenso con parole che poi diventano pericolose perché toccano alcuni argomenti come quelli che ha toccato ieri (le classi separate per i disabili, ndr), allora una riflessione la dobbiamo fare noi, se veramente arriva al 3%, come immagina Salvini. Ma il tema politico è diverso, questo signore ha giurato fedeltà alla Costituzione, è uno che è ancora oggi un alto vertice dell’Esercito, uno che sembra non aver neppure studiato la Storia, uno che si vanta di aver scritto due libri per i quali non spenderei neppure un euro, neanche sa che Sparta è passata da diversi millenni…".

Vannacci verrà eletto e andrà in Europa per volere di Salvini...

"La forza delle istituzioni lo renderanno un signor nessuno; dopo che hai detto tre stupidaggini al Parlamento europeo, alla quarta non ti si fila più nessuno. Ma questo non è il problema, il problema è la Lega di Salvini che si sta spostando radicalmente a destra, un Vannacci oggi è più coerente con i nazisti tedeschi di Afd che con la tradizione della Lega, ma questo non è il momento del voto per il voto, dell’urlare per ottenere un consenso che credo che gli italiani non daranno. Il punto politico è che queste idee non appartengono al programma sottoscritto anche da Matteo Salvini e dalla Lega e la Lega non è questo: il programma del centrodestra è altro e spero invece che da queste elezioni possa arrivare un segnale che quel tipo di politica non è condiviso e quindi mi auguro che il Ppe abbia più forza; Vannacci non inciderà nell’azione di governo…".

Che tipo di Europa volete e da quale Europa vorreste liberarvi?

"Vannacci farà parte del raggruppamento di cui fa parte anche Le Pen e con cui noi mai e poi mai faremo un’alleanza politica come Ppe, ma detto questo non si contrasta una politica parlandone in negativo, noi dobbiamo capire che Europa vogliamo, e allora queste elezioni capitano in un momento con due guerre nel cuore dell’Europa, una crisi demografica in tutta Europa, nel 2050 la popopolazione italiana sarà di 51 milioni di abitanti e l’Europa raddoppierà gli anziani sopra gli 80 anni, abbiamo le grandi transizioni da governare, digitale e ambientale, ma noi vogliamo un’Europa che mette al centro le persone tornando a essere protagonisti del cambiamento e del bene comune. Io non condivido gli slogan ’più Italia meno Europa’ perché abbiamo bisogno del contrario di più Europa e più italia, e il pilastro fondamentale di questo cambiamento si chiama Ppe che deve tornare a essere protagonista".

Che ripercussioni possibili avverte dopo il voto di giugno?

"Mi auguro che la coalizione di centrodestra prenda un voto in più rispetto alle elezioni politiche. La nostra sfida è il governo che abbiamo a guida Meloni. Vogliamo quindi consolidare l’azione di governo ancora più riformatrice. Il contributo che vogliamo dare è fare crescere la parte moderata del governo, quella della serietà e della concretezza. Non vedo rimpasti all’orizzonte soprattutto se riusciamo ad arrivare a un voto a doppia cifra con Forza Italia, per dimostrare ancora di più che oggi c’è bisogno del centro per andare nella linea riformatrice nell’azione di governo, contro le spinte meno innovatrici".