Giovedì 21 Novembre 2024
SOFIA VENTURA
Politica

Matteo Salvini, lo "stile Papeete" è un ricordo. Il Capitano in cravatta risale la china

L’evoluzione di Salvini, premiato dal voto: meno provocazioni e toni urlati, immagine più sobria. La nuova dimensione del capo leghista cristallizza i rapporti di forza all’interno della maggioranza

Milano, 15 febbraio 2023 - Le elezioni regionali di domenica e lunedì hanno confermato, per quanto riguarda la destra, i rapporti di forza tra i tre maggiori partiti che la compongono, con il dominio di Fratelli d’Italia, la debolezza di Forza Italia e una Lega fortemente ridimensionata rispetto al suo periodo d’oro, cioè gli anni 2018-2019. Tuttavia, proprio per quanto riguarda quest’ultima, sembra essersi, perlomeno momentaneamente, arrestata la fase declinante, anche se un test pur importante, ma limitato a due regioni, non può portare a generalizzazioni troppo azzardate. Comunque sia, se i risultati ottenuti dalla Lega di Salvini sono lontani, in entrambe le regioni dove si è votato, dai numeri delle Regionali del 2018, in particolare in Lombardia, si registra però una piccola ripresa (ovviamente in termini percentuali, visto il tracollo dell’affluenza) rispetto alle ultime elezioni politiche, quelle del settembre 2022. In Lombardia e nel Lazio la Lega ha ottenuto rispettivamente il 16,53% e l’8,52% contro il 13,3% e il 6,3% di cinque mesi fa.

Matteo Salvini ai tempi del Papeete
Matteo Salvini ai tempi del Papeete

Nel primo caso ha certamente contato un voto più legato alla dimensione territoriale, con il radicamento che permane nonostante la crisi del partito. Altrettanto non può dirsi, però, per il Lazio. Non può escludersi che le posizioni “neo-pacifiste” di un Salvini che non ha mai nascosto il suo penchant per la Russia abbia attratto un po’ di voti in un elettorato di destra mediamente meno simpatetico verso l’Ucraina rispetto all’opinione pubblica italiana (già di per sé la più ostile agli aggrediti nel contesto europeo). Ma nemmeno può escludersi che il tentativo di ricostruirsi una immagine più istituzionale e meno "stile Papeete" abbia limitato quel rigetto che la sua figura negli ultimi anni aveva prodotto su una crescente parte del suo elettorato.

Se si osserva la comunicazione social di Salvini, ad esempio, si vede che, nonostante i temi rimangano sostanzialmente gli stessi (sicurezza, ong e immigrazione, gender e così via), così come il trattamento riservato agli avversari politici, sempre raffigurati in modo grottesco e liquidatorio, l’immagine è mutata. Giacca e cravatta, e addirittura maglioncini a collo alto, con il prevalere di un sobrio blu, hanno sostituito nudità e felpe. Mentre sembra non deliziare più i suoi fan con i famosi piatti di salsiccia o spaghetti al ketchup.

Matteo Salvini
Matteo Salvini

Anche le sue incursioni nell’intimate politics (fidanzata, famiglia e svago) appaiono meno frequenti e, comunque pur presenti, sono raffigurate in modo più composto e più modello Mulino Bianco che non rivista di gossip (ricordate la sua foto con Elisa Isoardi in motoscafo?). Quanto tutto questo abbia contato in questa piccola ripresa è difficile dirlo. Al tempo stesso, è improbabile che questo risultato, che Salvini ha salutato come un "exploit" e una "rivincita", porti a un ribaltamento dei rapporti di forza nella destra. Sembra, comunque, che il leader della Lega abbia compreso che l’eccesso di politica pop, con estremizzazioni trash, a un certo punto può trasformarsi in un boomerang. E già questo è un buon risultato.