Sabato 21 Dicembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Mattarella: eversivi gli atti contro la libera informazioni”. Poi scherza: “Spero si possa ancora dire sindaca”

Il discorso del presidente della Repubblica durante la cerimonia del ‘Ventaglio’. “No alla violenza contro esponenti politici di schieramenti avversari”

Roma, 24 luglio 2024 – "Ogni atto rivolto contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news, è un atto eversivo rivolto contro la Repubblica". Il presidente Sergio Mattarella non usa giri di parole per sottolineare l'importanza dei media e dei giornalisti durante la cerimonia di consegna del 'Ventaglio' da parte dell'Associazione stampa parlamentare. "Si vanno infittendo, negli ultimi tempi, contestazioni, intimidazioni, se non aggressioni, nei confronti di giornalisti, che si trovano a documentare fatti – sottolinea il capo dello Stato –. Ma l'informazione è esattamente questo. Documentazione dell'esistente, senza obbligo di sconti. Luce gettata su fatti sin lì trascurati. Raccolta di sensibilità e denunce della pubblica opinione. Canale di partecipazione e appello alle istituzioni. Per citare ancora una volta Tocqueville, 'democrazia è il potere di un popolo informato'”.

Mattarella durante la cerimonia di consegna del 'Ventaglio' (Ansa)

Un discorso particolarmente intenso e denso di contenuti, durante il quale Mattarella ha espresso "una condanna ferma e intransigente nei confronti di questa drammatica deriva di violenza contro esponenti politici di schieramenti avversi, trasformati in nemici". Ricordando gli attentati a Donald Trump e al primo ministro slovacco Robert Fico, il presidente della Repubblica rimarca come si stia registrando "un aspetto inquietante: il diffondersi di una sub cultura che si ispira all'odio". Mattarella ricorda poi il "crescente antisemitismo, l'aumento dell'intolleranza religiosa e razziale, che hanno superato il livello di guardia. Un odio che viene spesso alimentato sul web, che va non soltanto condannato ma concretamente contrastato con rigore e severità. Vi sono, in giro per il mondo, molti apprendisti stregoni, incauti nel maneggiare, pericolosamente, gli strumenti che generano odio e violenza".

Il capo del Quirinale spiega poi il senso del discorso tenuto il 3 luglio scorso a Trieste. “Il mio riferimento alla correttezza e nitidezza dei sistemi elettorali – dice – muoveva, oltre che dall'inderogabile necessità di piena democraticità, dalla alta preoccupazione delle crescenti astensioni dal voto, invitando a chiedersi se una delle sue ragioni non sia la disaffezione provocata dalla percezione dalla eccessiva limitazione delle scelte effettivamente affidate agli elettori". E aggiunge: “Ho espresso, intenzionalmente, considerazioni concrete ma sul piano generale, di principi, senza alcun trasferimento ai temi del confronto politico attuale”.

Non manca poi un riferimento alla situazione nelle carcere in Italia (il presidente parla di condizioni "indecorose per un Paese civile) e al ritiro di Joe Biden, a cui Mattarella rivolge un ringraziamento per "il suo apprezzato servizio e la sua leadership".

Piccola nota ironica: "spero che si possa ancora dire" sindaca, dice ricordando l'attentato all'ex prima cittadina di Berlino, Niels Giffey. Un chiaro riferimento alle recenti polemiche generate dal disegno di legge, presentato e poi ritirato dal senatore della Lega Manfredi Potenti, per vietare l'uso delle parole al femminile.