Mercoledì 16 Ottobre 2024
ELENA G. POLIDORI
Politica

Maternità surrogata, la stretta. Punito anche chi la fa all’estero: ora è un reato universale

Ok del Senato. È legge la proposta di FdI sulla gestazione per altri, già illegale in Italia. Bagarre in Aula, l’opposizione: “Va contro i bambini”. Roccella: “Siamo un esempio”

Roma, 16 ottobre 2024 – La maternità surrogata, o “gestazione per altri” diventa un reato universale: le coppie italiane che faranno ricorso alla pratica, nei Paesi in cui è consentita, saranno punite comunque. Il Senato ha dato il definitivo via libera (84 a favore, 58 contrari, nessun astenuto) al ddl nato in commissione Giustizia della Camera nel 2023 su proposta della capogruppo FdI Carolina Varchi e successivamente approvata nel luglio 2023. Soddisfatta la premier Giorgia Meloni: “Una norma di buonsenso contro la mercificazione del corpo femminile e dei bambini. La vita umana non ha prezzo e non è merce di scambio”.

La maggioranza esulta al termine del voto finale sulla maternità surrogata
La maggioranza esulta al termine del voto finale sulla maternità surrogata

Le opposizioni hanno votato contro, parlando di testo “inutile”, “incostituzionale”, “da Medioevo” e “contro i bambini e le famiglie arcobaleno”. La ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella ha subito replicato: “Da oggi l’Italia è un esempio per il mondo. Con il voto del Parlamento i diritti non sono stati negati, ma al contrario sono riaffermati e resi effettivi”. È una norma di un solo articolo, che prevede che la maternità surrogata sia un reato anche se commessa all’estero e che quindi “il cittadino italiano sia punito secondo la legge italiana”.

Ma non è stato un voto semplice: il dibattito si è acceso e più volte la presidente di turno, Mariolina Castellone, ha minacciato di sospendere le sedute. Duro l’intervento di Lucio Malan, presidente dei senatori di FdI: “Le opposizioni accusano il centrodestra di ideologia. E siamo d’accordo, se per ideologia si intende difendere la dignità delle persone, delle madri, dei bambini, che hanno diritto a sapere chi è il loro padre, chi è la loro madre e hanno diritto a non essere merce”. Replica pacata di Filippo Sensi: “Tutti schierati su schemi simili a un dogma: la mamma contro il gender, le manette contro l’amore. Io invece sogno di essere non un cattolico ma per la gestazione per altri, bensì un cattolico e dunque per la Gpa, perché al cuore del messaggio cristiano c’è solo l’amore. Ci vuole forza per fare ciò che è giusto. Spero ne siate consapevoli”.

Tra i voti a favore anche quello di Maria Stella Gelmini: “Diventare mamma non può essere una scelta dettata da una logica di mercato, ma credo sia urgente rivedere l’iter per velocizzare le adozioni”. Per la senatrice del Pd Cecilia D’Elia si tratta invece “dell’ennesima arma di distrazione di massa, rispetto ai problemi del Paese, un provvedimento che fa una scelta incostituzionale”, mentre per la deputata di Avs, Luana Zanella, “questa legge sarà inefficace”. La senatrice M5s, Alessandra Maiorino, l’ha poi definita “un obbrobrio giuridico” che equipara la Gpa “ai crimini di guerra, alla tortura, alla pirateria e al genocidio ma soltanto per colpire le famiglie arcobaleno che nella vostra visione della società – ha detto rivolgendosi alla maggioranza – devono sparire”.

In Italia la gestazione per altri era già vietata dalla legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita e dunque la maternità surrogata è di fatto già considerata una forma di sfruttamento e una pratica degradante per le donne che portano avanti una gravidanza per conto di altri. In altri Paesi la maternità surrogata è legale: in forma altruistica o commerciale. In Europa è consentita in forma altruistica in Regno Unito, Paesi Bassi, Danimarca, Portogallo. In Belgio, Ucraina, Grecia, e Georgia esiste invece in una zona grigia, dove non è né regolata né vietata mentre Ucraina e Grecia sono diventate le destinazioni principali per la maternità surrogata commerciale per le coppie eterosessuali, anche italiane. Infine è legale anche negli Stati Uniti e in Canada sia per le coppie eterosessuali, che per quelle gay e per i single, anche se stranieri: nei primi in forma commerciale, nel secondo solo in forma altruistica. Un altro Paese che la permette è Israele.