Lunedì 15 Luglio 2024
NINO FEMIANI
Politica

Martusciello (Forza Italia): "La coalizione Ursula terrà e anche FdI alla fine dira sì"

Il capodelegazione azzurro nel Ppe: Fratelli d’Italia sarà in maggioranza. I Verdi? Mi auguro di no "Commissione, l’Italia aspira a Concorrenza, Bilancio e Pnrr. Ipotesi Fitto? Ottimo nome".

Roma, 13 luglio 2024 – Giovedì alle 13 si voterà per la riconferma di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione. La politica tedesca, dopo il ‘niet’ di liberali e socialisti a un accordo con i Conservatori dell’Ecr, deve faticare non poco per centrare il quorum magico di 361 voti, nonostante la ‘maggioranza Ursula’ (Ppe, S&D, Re) di seggi ne disponga 401. Ma un sesto di questi non è disposto a morire per lei. "Noi del Ppe italiano, di Forza Italia, siamo europarlamentari granitici, pronti a schierarci ‘senza se e senza ma’ per Ursula. Ma credo che tutti i 190 del Ppe saranno presenti in massa, non ci sarà alcuna defezione. Da lunedì al venerdì saremo a Strasburgo, compatti". Fulvio Martusciello, capodelegazione ed eurodeputato di Forza Italia dal 2014, recordman di preferenze nella circoscrizione meridionale con 100 mila voti, non ha dubbi: il Ppe non farà alcuno sgambetto ad Ursula.

Martusciello (Forza Italia): "La coalizione Ursula terrà e anche FdI alla fine dira sì"
Martusciello (Forza Italia): "La coalizione Ursula terrà e anche FdI alla fine dira sì"

Prima di votare von der Leyen, ci sarà il voto per il presidente dell’Eurocamera, per i 14 vicepresidenti e per i 5 questori, ma sui nomi non c’è accordo. Non teme che i deputati scontenti di Ppe e Socialisti possano impallinare Ursula?

"Non mi risulta che nel Ppe ci siano queste pulsioni".

Si sussurra di una quarantina di franchi tiratori in totale…

"Guardi posso dirle subito che c’è stato qualche mal di pancia, soprattutto tra i socialisti e anche tra qualche popolare che preferiva un mandato più breve per l’ex primo ministro portoghese António Costa alla presidenza del Consiglio europeo. Piccole scorie, rispetto alle quali si stanno mettendo, in queste ore, in atto delle efficaci contromisure". Ad esempio?

"Se un presidente di commissione parlamentare è socialista, il commissario sarà popolare e viceversa. Dobbiamo realizzare e praticare un equilibrio dei poteri tra Parlamento e Commissione".

In queste ore Von der Leyen sta trattando per avere il voto dei Verdi. Se lo avesse, malpancisti e conservatori dell’Ecr potrebbero essere neutralizzati.

"Io mi auguro che i Verdi non facciano parte della maggioranza. Un allargamento ai Verdi sarebbe un errore, il loro integralismo sul Green Deal è stato davvero inaccettabile".

Il nervosismo dei socialisti è dovuto anche al fatto che la presidente in pectore corteggia Meloni. Lei si augura che il fidanzamento ci sia?

"Sono convinto che la premier italiana farà la cosa giusta. Ovvero appoggerà con i suoi 24 voti di Fratelli d’Italia la rielezione della presidente von der Layen. Anzi, se proprio vuole saperlo, credo che i voti dell’Ecr non saranno solo 24, ma ben 29".

Quindi lei non ha dubbi: Meloni dirà sì a von der Leyen.

"Ne sono convinto. D’altra parte, quale sarebbe il suo vantaggio a collocarsi all’opposizione con Orbàn e Le Pen? Nessuno. Anzi, qualora si aprisse una crisi, la Commissione potrebbe finire nelle mani di un socialista o di un tecnico. Non credo che Meloni, statista intelligente, voglia correre questo rischio. Credo che un accordo con i Conservatori sia fondamentale. Tajani ha ricordato che lo fece anche Merkel con i conservatori polacchi per far votare von der Leyen e assicurare forza alle istituzioni europee".

Si parla di un commissario di peso all’Italia. A quale portafoglio dovremmo aspirare?

"Concorrenza e al Bilancio, incluso anche il Pnrr".

Ha disegnato l’identikit di Fitto.

"Ottimo nome".

Se von der Leyen fallisse, Tajani entrerebbe in campo?

"Antonio è un leader di esperienza e carisma, ma noi non abbiamo altro candidato che Ursula".