Roma, 21 dicembre 2016 - E' ancora bufera in Campidoglio. Nel mirino ancora Raffaele Marra, ex capo del personale arrestato pochi giorni fa per corruzione, questa volta per il caso che riguarda la nomina del fratello alla direzione turismo. Su cui si è espressa l'Anac, autorità nazionale anticorruzione, annunciando in una nota che ritiene "configurabile il conflitto d'interessi". "Tale situazione, secondo l'Autorità - si legge in una nota – sussiste sia nel caso in cui il dirigente abbia svolto un mero ruolo formale nella procedura, che nell'eventualità di una sua partecipazione diretta all'attività istruttoria".
Ora gli atti della nomina finiranno in procura. "La delibera adottata dall'Autorità - riferisce ancora la nota - è stata trasmessa alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, alla struttura comunale competente per l'accertamento della eventuale responsabilità disciplinare e alla Procura regionale della Corte dei conti e all'Ispettorato della funzione pubblica per le questioni relative all'inquadramento del dottor Marra nei ruoli della dirigenza di Roma Capitale". Non è tutto. L'Authority guidata da Raffaele Cantone chiama in causa nella vicenda anche il sindaco Virginia Raggi. "La dichiarazione della Sindaca sulla piena conoscenza, ab initio, della situazione di potenziale conflitto di interessi del dott. Raffaele Marra relativamente alla posizione del fratello Renato potrebbe far presupporre una precedente dichiarazione, in tal senso a Lei resa, dal dott. Marra (Raffaele). In ogni caso dalla dichiarazione si ricava che la situazione di palese conflitto di interessi era conosciuta dalla Sindaca". In più sul comportamento della Raggi l'Anac rileva una "contraddizione". La prima cittadina grillina ha dichiarato di aver compiuto da sola, in totale autonomia, l'istruttoria sul conferimento degli incarichi dirigenziali. Ma nell'ordinanza con cui è stato conferito l'incarico si fa esplicito riferimento alla "istruttoria svolta dalle strutture competenti ai sensi della disciplina vigente".
Intanto gli inquirenti sono al lavoro su cellulare e pc portatile di Marra per ricostruire la rete di rapporti e contatti dell'ex capo del personale del Campidoglio. A prendere le distanze dalle vicende che hanno coinvolto l'ex capo del personale capitolino è Salvatore Romeo, dimissionario capo della segreteria costretto a fare un passo indietro dopo le polemiche interne al Movimento 5 Stelle. La sua nomina da parte del sindaco Raggi è finita in procura, così come quelle dell'ex capo di gabinetto Carla Raineri e dello stesso Marra. Ma lui ci tiene a precisare "Ho commesso degli errori di valutazione, in considerazione delle vicende che hanno coinvolto Raffaele Marra, e di questo chiedo scusa a tutti i romani. Voglio però sottolineare la mia assoluta estraneità alle inchieste giudiziarie che lo riguardano". Ancora: "Faccio un passo indietro per evitare che attaccando la mia persona si possa nuocere allo straordinario lavoro che si sta svolgendo in Campidoglio".