Roma, 9 luglio 2018 - Mario Draghi lancia un appello all'Europa unita durante un'audizione al Parlamento Ue, dove dedica anche un passaggio alla situazione politica italiana. "Dobbiamo vedere i fatti", risponde il governatore della Bce a chi gli domanda un giudizio sulle politiche del governo italiano in materia di debito e pensioni. E a proposito degli effetti che la fine del quantitative easing potrebbe avere per l'Italia commenta: "Abbiamo visto la reazione dei mercati alla nostra decisione ed è stata tutt'altro che drammatica"
ITALIA - "Prima di pronunciare un giudizio è necessario attendere. La prova del nove saranno i fatti. Per ora ci sono stati sono annunci, prima di parlare dobbiamo aspettare i fatti", risponde Draghi all'europarlamentare Fulvio Martusciello (Ppe) che si riferiva ai piani dell'esecutivo italiano relativi alle pensioni, i cui costi alcuni tecnici giudicano insostenibili, e al debito pubblico e al rischio che possa gonfiarsi ulteriormente dopo la flat tax e misure di sostegno ai redditi. Quanto agli effetti che la fine del Qe potrebbe avere per l'Italia Draghi risponde: "Così come la nostra funzione, anche la nostra missione e il nostro mandato non sono volti a proteggere i bilanci nazionali". Draghi ha aggiunto: "Detto questo, siamo fiduciosi che l'economia si stia rafforzando e che la riduzione degli acquisti di titoli sia mitigata da altre misure di politica monetaria cosicché l'espansione monetaria rimarrà ampia".
EUROPA UNITA - Per quanto riguarda l'Europa, dice Draghi, i rischi al ribasso per le prospettive di crescita "riguardano principalmente la minaccia di un maggiore protezionismo: un'Unione europea forte e unita può aiutare a cogliere i benefici dell'apertura economica proteggendo al tempo stesso i suoi cittadini contro una globalizzazione incontrollata". "L'Ue può dare supporto al multilateralismo e al commercio globale, capisaldi della crescente prosperità economica negli ultimi sette decenni. Ma per avere successo al di fuori, l'Ue richiede istituzioni solide e una sana governance economica all'interno", ha aggiunto. Secondo Draghi, "in tempi di accresciuta incertezza globale, è più importante che mai che l'Europa sia unita. Gli sforzi che abbiamo compiuto negli ultimi anni per rafforzare la governance dell'unione economica e monetaria l'ha resa più resiliente agli shock. Tuttavia, la nostra unione monetaria è ancora incompleta e rimane vulnerabile", ha ribadito. "Per sostenere la fiducia e continuare l'espansione economica - ha detto il presidente della Bce -, abbiamo bisogno di ulteriore convergenza e integrazione tra gli Stati membri dell'area dell'euro".