Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Marina Berlusconi: “Nessuna trama contro Meloni e Tajani. Non posso tollerare presunte ricostruzioni”

La presidente di Fininvest smentisce che ci sia "disistima" nei confronti della premier e "scontentezza" per il segretario di Forza Italia

Milano, 18 settembre 2024 – Nessuna trama occulta contro Giorgia Meloni o Antonio Tajani. Lo mette nero su bianco Marina Berlusconi, scrivendo una lettera a Repubblica in cui smentisce che ci sia da parte dei figli del Cavaliere "disistima" nei confronti della premier e "scontentezza" per il segretario di Forza Italia "quando in entrambi i casi è vero esattamente il contrario".

"So bene che arginare il fiume delle voci e delle indiscrezioni è pratica molto difficile, se non impossibile, ma io non posso continuare a tollerare presunte ricostruzioni che non hanno il minimo contatto con la realtà", inizia il testo indirizzato al direttore del quotidiano. La presidente di Fininvest sottolinea che si fa riferimento a "pensieri e progetti che non ho, né ho mai avuto".

Marina Berlusconi smentisce trame occulte da parte di lei e dei fratelli contro Meloni e Tajani (Ansa)
Marina Berlusconi smentisce trame occulte da parte di lei e dei fratelli contro Meloni e Tajani (Ansa)

In merito al recente colloquio avuto con Mario Draghi, spiega che si "arriva addirittura a deformare il contenuto di incontri che fanno parte del mio ruolo e del mio lavoro, trasformandoli in assurde riunioni carbonare che nasconderebbero trame politiche da fantascienza". "Tutto molto affascinante, lo ammetto: quasi intrigante – continua Marina Berlusconi –. Ma anche distante ventimila leghe dalla verità. Già, la verità… In un’epoca di fake news e di chiacchiere incontrollabili, conta ancora qualcosa?".

Da qui, la decisione di siglare la lettera "per rispetto del lavoro che fate e per rispetto del suo giornale. Ancor prima, però, per rispetto e per amor di verità. Forse sarò ostinata, e di certo le parrò all’antica, ma continuo a pensare che la realtà dei fatti conservi un valore. E che i 'retroscena' possano avere un senso soltanto quando e se, da dietro il palcoscenico, descrivono una scena reale. Non un teatro – anzi un teatrino – che non c'è", conclude.