"Certi giudici non sono nemici di mio padre o di Giorgia Meloni, ma di tutto il Paese". Marina Berlusconi tiene fede alla dottrina di famiglia sullo scontro tra politica e toghe. Inaugurando la nuova libreria Mondadori nella centralissima Galleria Alberto Sordi di Roma la presidente della casa editrice smentisce sin da subito le malizie che vogliono la famiglia del defunto Cavaliere impegnata a minare la politica del governo e della maggioranza. Certo, la figlia più affine al padre non s’incontra neanche per l’auspicato (da sherpa e paceri) caffè con la premier Giorgia Meloni. Che nello stesso momento dialoga con il direttore del Tempo, Tommaso Cerno, in occasione della festa per gli 80 anni del giornale alla Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea.
Pochi chilometri in linea d’aria. Giusto qualche metro di distanza politica. Questa è la misura andata in onda ieri sotto l’incessante pioggia romana. La distanza tra la Galleria Alberto Sordi, cui sono tanto usi parlamentari e esponenti di governo in cerca di abiti, libri e suppellettili, e la Galleria d’arte moderna della festa del Tempo: tra Marina Berlusconi and family e Giorgia Meloni and friends. "Non sono di sinistra, sono una liberale berlusconiana", risponde la presidente di Mondadori parlando con i cronisti a margine dell’inaugurazione della libreria. "Il mio giudizio sul governo è assolutamente positivo sia come cittadina sia come imprenditrice – sostiene Berlusconi –. Intanto per il lavoro che faccio so bene che la stabilità rappresenta un vantaggio competitivo e il governo Meloni è uno dei più stabili in Europa. In questi due anni ho apprezzato molto la responsabilità mostrato con la messa in sicurezza graduale dei conti pubblici e con una politica estera seria e autorevole".
La presidente di Mondadori, la più propensa all’impegno politico ma personalmente riluttante dei figli del cavaliere, parla a tutto campo. Che lei, con la sua refrattarietà personale alle folle, possa scendere in campo è escluso: "Ancora questa domanda? Ne ho già mandati tanti di giornalisti quel paese...", risponde. Se la ride zio Paolo Berlusconi, ospite all’inaugurazione della nuova libreria. "Mi hanno fatto questa domanda un sacco di volte: mio padre me lo ha sempre sconsigliato – sostiene –. Io faccio l’imprenditrice, mi piace e questo vorrò continuare a fare nel futuro". Quanto all’eventualità che possa scendere prossimamente in campo il più mediato Pier Silvio, "decide lui", risponde la sorella maggiore.
"Capisco che dovete scrivere e riempire i giornali – continua Marina –. Ma la nostra famiglia ribadisce la volontà di astenersi dalla politica. Siamo molto felici di come stia andando Forza Italia, di come è guidata, del ricordo di Silvio ancora presente". Compresa quindi la sollecitazione sullo ius scholae nell’intento di guadagnare consenso liberal-moderato per allargare e temperare il centrodestra. Ma senza bocciare l’azione di governo. "Credo che l’immigrazione sia un problema epocale di difficilissima soluzione – risponde Marina –. Questa dei centri in Albania è una nuova iniziativa che, per poter essere valutata, richiede tempo. Non sono d’accordo con queste bocciature a prescindere. Aspettiamo e poi potremmo dare un giudizio".