Martedì 10 Settembre 2024

Marcinelle, Moavero: "Siamo stati migranti, ricordiamolo". La Lega insorge

Il ministro degli Esteri nei 62 anni dalla tragedia in cui morirono 262 minatori, tra cui 136 italiani. La Lega: "Parallelismo offensivo, ai nostri emigranti nessuno pagava pranzi e cene in albergo" Marcinelle, Di Maio: "Quella tragedia ci ricorda che non dobbiamo emigrare"

Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi a Marcinelle (Dire)

Il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi a Marcinelle (Dire)

Roma, 8 agosto 2018 - I 262 rintocchi della campana Maria Mater Orphanorum hanno ricordato al mondo il disastro di Marcinelle, in Belgio, dell'8 agosto 1956: 262 minatori, tra cui 136 italiani, morirono nell'incendio alla miniera del Bois du Cazier. E 62 anni dopo il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, nel messaggio rivolto ai connazionali per la giornata di commemorazione scrive: "E' una tragedia immensa, una ferita profonda che l'Italia ricorda con la solenne Giornata del Sacrificio del Lavoro, in onore di tutti i lavoratori italiani ovunque nel mondo. Oggi che siamo nei postumi della crisi economica, e che siamo di fronte alle sfide della migrazione, non dobbiamo dimenticare queste tragedie del passato che fanno parte di noi stessi, di quello che siamo stati e di quello che siamo". "Non dimentichiamo che Marcinelle è una tragedia dell'immigrazione", ha aggiunto il capo della diplomazia, che sostiene la necessità di "un'Europa più sociale".

LA LEGA: PARAGONE OFFENSIVO - Il paragone degli emigrati italiani del secolo scorso con i migranti che sbarcano sulle nostre coste, ispirato al ministro degli Esteri dall'anniversario della strage di Marcinelle, spacca il governo. Quel parallelismo è giudicato offensivo dalla Lega che ribatte con i capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo: "Paragonare gli italiani che sono emigrati nel mondo, a cui nessuno regalava niente né pagava pranzi e cene in albergo, ai clandestini che arrivano oggi in Italia è poco rispettoso della verità, della storia e del buon senso".

FD'I: MOAVERO FUORVIANTE  - Sulla stessa linea si schiera Fratelli d' Italia: "Gli Italiani che emigrarono hanno portato lavoro e qualità e chi ci ha ospitato ha preteso che rispettassimo fino all'ultima regola, perseguitando correttamente chi non lo fece. Il richiamo di Moavero o è inutile o è fuorviante rispetto alla necessaria azione per impedire una invasione di clandestini che con gli emigranti italiani non c'entra nulla. Il Ministro degli Esteri eviti paragoni impropri e offensivi", dichiara il capogruppo di Fratelli d' Italia alla Camera dei Deputati, Francesco Lollobrigida. 

DI MAIO: NON EMIGRARE - Diverso l'insegnamento che da Marcinelle ricava il vicepremier a 5 stelle Luigi Di Maio: "Io penso che queste tragedie storiche devono farci riflettere - dice ai giornalisti che gli chiedevano della polemica Lega-Moavero - La tragedia di Marcinelle ci deve ricordare che non bisogna emigrare". Dunque, "dobbiamo lavorare per non far più emigrare i nostri giovani, il mio pensiero va a loro". E spiega che "la tragedia di Marcinelle riguarda due Stati che si sono messi d'accordo per scambiare il carbone in cambio di vite umane". Quella tragedia è il simbolo di "accordi fatti in passato e che hanno purtroppo provocato la morte di tanti nostri concittadini", ha concluso. 

IL DISCORSO DI MOAVERO - Ancora, Moavero ricorda: "Siamo stati, fino ai primi anni sessanta del ventesimo secolo, appena ieri, una nazione di emigranti nel mondo. Anche in Europa, siamo andati stranieri, in Paesi stranieri, cercando lavoro. Partivamo, sovente con grandi disagi, alla volta di quegli stessi Stati europei (Belgio, Francia, Germania e altri) nei quali adesso possiamo andare a lavorare: cittadini dell'Unione Europea, fra altri cittadini della medesima Unione Europea, con analoghi diritti e doveri". "La libertà di circolazione dei lavoratori - insiste il ministro - rappresenta un oggettivo, nodale risultato positivo dell'integrazione del 'vecchio continente'. Fu difficile trovare uno spazio, in tessuti sociali diversi dal nostro, fra non poche ostilità e anche prove di solidarietà: ma fu possibile per tanti, tantissimi". "Gli italiani emigrati e i loro discendenti - continua Moavero - hanno saputo inserirsi, a pieno titolo, con valore e vigore, nelle realtà estere in cui si erano recati. Le arricchirono con la loro opera, intellettuale e manuale. Tutti ce lo riconoscono e in alcuni Paesi - pensiamo proprio al Belgio di Marcinelle - sono ascesi anche ai massimi livelli delle responsabilità di governo". "Cari Amici italiani, ovunque siate nel mondo - conclude il ministro - dovete sapere che la dedizione con la quale, quotidianamente, assolvete ai vostri doveri lavorando, rende migliore il nostro Paese e contribuisce alla sua reputazione positiva".

MATTARELLA - "Il ricordo della tragedia di Marcinelle rimane parte indelebile della memoria collettiva del nostro Paese e dei Paesi che ne furono colpiti", ha sottolineato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una nota. "Il sacrificio dei 262 lavoratori, tra i quali 136 connazionali, è destinato a richiamare alla memoria di tutti noi il valore delle sofferenze e del coraggio dei migranti in terra straniera alla ricerca di un futuro migliore per le loro famiglie, da costruire con il loro lavoro".

CASELLATI - Da parte sua la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ricorda: "La memoria di quel tragico giorno è legata a doppio filo al sentimento di solidarietà che è alla base della nostra comunità nazionale. E' un monito per le future generazioni: affinché riflettano sugli sforzi e sui sacrifici patiti da chi ci ha preceduti. E lo è anche per le istituzioni: perché il lavoro sia veramente un diritto per tutti, un diritto che va garantito, tutelato, protetto".

FICO - "Ricordare quell'evento così drammatico ci aiuta a recuperare un tassello fondamentale della nostra identità collettiva; un esercizio di memoria che assume anche il valore di un riconoscimento storico, e al tempo stesso morale, al contributo che gli italiani, protagonisti di un fenomeno migratorio che affonda le sue radici nell'Ottocento, hanno sempre dato al progresso dei Paesi di accoglienza", afferma il presidente della Camera, Roberto Fico. "In una fase storica come quella attuale, in cui il continente europeo è così profondamente lacerato da posizioni contrapposte sulla sorte dei migranti, queste dolorose testimonianze che affiorano dalla nostra storia di migrazioni - aggiunge - ci aiutano a ricordare quando fuggivamo da condizioni difficili, alla ricerca di una prospettiva di vita dignitosa". "È sempre con profondo rispetto che occorre rapportarsi alle storie di migrazione, che hanno attraversato nel tempo il percorso dell'umanità scandendone fasi ed epoche. Ed è nel vissuto di queste storie che possiamo ritrovare un filo che ci lega tutti, oggi come ieri".

LE SAGOME BIANCHE IGL - A Marcinelle era presente anche il sindacato Ugl con l'iniziativa "Lavorare per vivere" per sensibilizzare le autorità europee sul fenomeno delle "morti bianche". "Oggi siamo a Marcinelle con 262 sagome bianche, in ricordo dei minatori che persero la vita. Investire nella prevenzione e nella sicurezza sul lavoro e un dovere civico a livello globale, che deve coinvolgere le Istituzioni, le parti sociali, le aziende e i loro dipendenti", ha dichiarato Paolo Capone, segretario generale dell'Ugl.

La Fondazione Migrantes ha ammonito che "ricordare quello che è successo in questo tempo in cui la crisi ha aperto una nuova stagione di emigrazione dei giovani italiani, significa non abbassare la guardia sulla tutela dei diritti dei lavoratori migranti in Europa per evitare che, come succede spesso, siano costretti a subire orari e trattamenti sui posti di lavoro che non tutelano la loro dignità come ci ricordano gli incidenti di questi giorni e che hanno visto la morte di alcuni lavoratori senza alcuna tutela".