Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Manovra, dalle pensioni alla flat tax. Le previsioni e gli obiettivi del governo

Dalle pensione anticipata a quota 100 al quoziente familiare, dalla lotta alla povertà al sostegno alle imprese. Quali sono i principali punti della manovra?

Il M5S esulta al balcone di Palazzo Chigi (LaPresse)

Il M5S esulta al balcone di Palazzo Chigi (LaPresse)

COSI' CAMBIA IL FISCO: FLAT TAX GRADUALE -  Il governo punta a riformare il sistema fiscale. L’introduzione della flat tax (o meglio, ‘dual tax’) sarà tuttavia graduale: si passerà inizialmente dalle attuali cinque aliquote a tre e quindi a due a partire dal 2021. Per oltre un milione di lavoratori italiani, ha spiegato Salvini, le tasse scenderanno al 15%. La flat tax per autonomi costerà 1,5 miliardi. La pace fiscale, la sanatoria cavallo di battaglia leghista, sarà limitata a un tetto di 100mila euro.

PENSIONE ANTICIPATA CON LA QUOTA 100 - In tema di previdenza l’obiettivo è superare la riforma Fornero, per mandare in pensione almeno 400mila persone: ci vorranno 8 miliardi. Per i pensionamenti anticipati si introduce la quota 100 (somma di età anagrafica e contributiva), "con restrizioni funzionali alla sostenibilità del sistema previdenziale". Poi ci saranno le pensioni di cittadinanza (780 euro al mese), finanziate anche con il taglio delle pensioni d’oro sopra i 4mila euro netti.

LOTTA ALLA POVERTA', PLATEA DI 6,5 MILIONI - Nel pacchetto lavoro e welfare, l’introduzione del reddito di cittadinanza è la misura chiave: costerà 10 miliardi. Consiste in 780 euro mensili per chi si trova sotto la soglia di povertà (Di Maio parla di 6,5 milioni di persone), come incentivo a rientrare nel mercato del lavoro. Condizione necessaria è accettare almeno una delle prime tre proposte di lavoro. Prima dell’introduzione vera e propria, si dovranno riformare i centri per l’impiego.

DALLA TAV ALLA GRONDA, GRANDI OPERE IN BILICO - Il governo sostiene che circa 118 miliardi siano "immediatamente attivabili" per gli investimenti pubblici. Quindici di questi sono stanziati per il prossimo triennio. Ma sulle infrastrutture la priorità viene data a "una rete di piccole opere diffuse per riparare o sostituire le opere esistenti" (come ponti o gallerie). Le grandi opere in corso – come Tav, Gronda e Terzo Valico – dovranno essere sottoposte «a un riesame, attraverso un’attenta analisi costi-benefici".

SOSTEGNO ALLE IMPRESE, RESTA IL PIANO PD - Il governo parla anche di politiche a sostegno delle imprese. Tra le misure previste c’è anche la riconferma del piano Impresa 4.0 introdotto dall’ultimo governo Pd. Sono previsti incentivi alla creazione di nuove imprese attraverso il rafforzamento del Fondo di garanzia delle Pmi (nel 2017 sono state presentate 120mila domande con 17,5 miliardi di investimenti) e della sezione dedicata alla micro imprenditorialità (4mila domande).

QUOZIENTE FAMILIARE, ENNESIMO RINVIO - Il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza sono considerati fondamentali anche per il sostegno alle famiglie disagiate. Non si fa invece accenno al quoziente familiare, nonostante si parli di "mettere in atto una serie di disposizioni per definire un sistema fiscale a misura di famiglia". Altro punto centrale è considerato il rilancio della natalità, rafforzando le misure già esistenti in materia di indennità per il congedo di maternità.