Roma, 15 ottobre 2018 - Il governo trova la quadra sulla manovra. Le indiscrezioni arrivano già nel tardo pomeriggio dal vertice di governo, poi il suggello del Consiglio dei ministri che in serata dà il via libera alla legge di Bilancio 2019-2021 e al decreto fiscale. Dopo una giornata ad alta tensione l'esecutivo ha sciolto i nodi su pensioni e pace fiscale, temi del pacchetto economico ancora irrosolti fino ad oggi. "Siamo molto soddisfatti - dichiara il premier Conte nella conferenza stampa a fine Cdm -. Siamo riusciti a tenere i conti in ordine e a mantenere le promesse fatte". Il ministro Tria elenca i punti principali della finanziaria: blocco dell'aumento Iva, introduzione del reddito di cittadinanza, correzione della Fornero e provvedimenti fiscali a favore delle piccole imprese. Di Maio ricorda altre misure (l'innalzamento della tassazione sul gioco d'azzardo, la conferma dell'opzione donna per il pensionamento anticipato), mentre Salvini cita il "risparmio di oltre mezzo miliardo di euro dalla voce immigrazione, reinvestito in sicurezza". Tutto il dossier sarà inviato a Bruxelles "entro poche ore", assicura Conte.
Pensioni, le novità della manovra. Quota 100 da febbraio
PENSIONI E REDDITO DI CITTADINANZA - Il governo tira dritto sulla riforma della legge Fornero con l'introduzione in materia di pensioni della cosiddetta 'quota 100' che entrerà in vigore entro il mese di marzo, "senza limiti e senza penalizzazioni". Restando in ambito previdenza, viene confermato il taglio delle pensioni d'oro (sopra i 4.500 euro netti al mese) che secondo fonti pentastellate ammonta a un miliardo in tre anni. Anche il reddito di cittadinanza "partirà nei primi tre mesi del 2019", aggiunge Di Maio.
Pace fiscale, come funziona: tetto di 100mila euro. Colpo di spugna per mini cartelle
PACE FISCALE, TETTO DI 100MILA EURO - E un'intesa è stata raggiunta anche sulla cosiddetta pace fiscale che partirà da subito, con un tetto massimo di 100mila euro. Potrà accedere alla sanatoria solo chi ha presentato la dichiarazione dei redditi per gli anni di riferimento. E' una misura "per aiutare chi non ce la fa con le cartelle Equitalia, ma non ci sarà nessun salvacondotto per chi evade", avvisa Di Maio (il dl prevederebbe infatti anche una norma per l'arresto degli evasori fiscali e in generale un aumento delle sanzioni).
ALIQUOTA UNICA AL 20% - Il provvedimento, contenuto nel decreto fiscale, dà la possibilità di inserire una "dichiarazione integrativa, che esiste già, ma con la possibilità di integrare fino ad un massimo del 30% in più rispetto alle somme già dichiarate", fanno sapere fonti pentastellate. I dettagli sulla tassazione arrivano dalla parte leghista: "Si pagherà un'aliquota del 20% sui redditi non denunciati nei 5 anni precedenti, fermo restando un limite di un terzo sull'imponibile dichiarato, con un massimo di 100mila euro". Per ridurre il contenzioso, si potranno inoltre sanare le liti pagando sempre senza sanzioni o interessi il 20% del non dichiarato in caso di vittoria del contribuente in secondo grado o il 50% in caso di vittoria in primo grado.
Manovra 2019, le ultime novità. Dall'ecobonus alle assunzioni in polizia
ROTTAMAZIONE TER E MINI CARTELLE - Allo stesso tempo, con la rottamazione ter delle cartelle Equitalia saranno cancellati sanzioni e interessi, dilazionando i pagamenti in 20 rate in 5 anni. In arrivo anche un 'condono' per le mini cartelle, con lo stralcio dei carichi sotto i mille euro fino all'anno d'imposta 2010.
Sempre in ambito fisco fonti del Carroccio fanno sapere poi che non ci sarà "nessun aumento tasse tranne che su banche e assicurazioni".
DL 'TAGLIA SCARTOFFIE' E CONTRO MEDICI FURBETTI - L'esecutivo si è accordato infine anche su un secondo decreto che "taglierà scartoffie e leggi inutili". La norma include "oltre 100 adempimenti in meno per le imprese", misure per una Rc auto equa, lo stop a pignoramenti per chi ha crediti verso la pubblica amministrazione, misure contro i "medici furbetti" che aumentano la lista di attesa in ospedale allo scopo di dirottare i pazienti verso le visite private intramoenia", e il divieto ai presidenti di Regione di diventare commissari sulla spesa sanitaria (vedi caso De Luca in Campania).
IMMIGRAZIONE - In tema immigrazione si precisa che la manovra prevede il taglio di "oltre 1 miliardo e 300 milioni di euro per il triennio (oltre 500 milioni subito, a partire dal 2019)".
DI MAIO CITA ROOSVELT- Non una "semplice manovra", ma "un nuovo contratto sociale che lo Stato stipula con i cittadini", esulta su Facebook Luigi Di Maio, che poi riadatta Roosvelt: "Non bisogna temere il cambiamento che sta per arrivare - aggiunge - non fatevi fregare da chi vuole terrorizzarvi per il proprio tornaconto personale o di partito. 'L'unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa'. Lo disse il presidente americano Roosevelt il 4 marzo 1933, ripetiamolo tutti insieme anche oggi".