Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Manovra, Tria all'Ue: "Debito/Pil scenderà". Ma Juncker: "Bisogna essere rigidi"

Il ministro dell'Economia all'Eurogruppo prova a tranquillizzare l'Ue e i mercati. Piazza Affari chiude in negativo. Spread oltre quota 280. Il presidente della Commissione Ue: "No a trattamento particolare per l'Italia, o si rischia fine euro". Salvini: "Basta minacce". E Conte va da Mattarella

Il ministro Tria

Il ministro Tria

Roma, 1 ottobre 2018 - Il ministro dell'Economia Giovanni Tria prova a tranquillizzare l'Europa e i mercati sulla manovra finanziaria. L'Eurogruppo in Lussemburgo è il primo banco di prova per le nuove misure di bilancio italiane, tra lo scetticismo degli alleati europei e l'incertezza delle borse dopo il venerdì nero che ha accolto con un tonfo e lo spread alle stelle i propositi del governo giallo-verde. "Il messaggio dell'Italia all'Europa - dichiara il ministro - è di star tranquilla. Spiegheremo come è formulata la manovra, nel 2019 scenderà sicuramente il rapporto debito/Pil". La giornata europea, che avrà il suo culmine nell'Ecofin di domani (a cui Tria non parteciperà), è lunga e le parole del ministro rassicurano, solo in parte, almeno i mercati. Le borse del Vecchio Continente aprono infatti le sedute con un timido rimbalzo ma poi azzerano i guadagni: Piazza Affari chiude a -0,49%, con l'indice Ftse Mib poco sopra i 20.600 punti, dopo aver aperto con guadagni superiori al punto percentuale (anche grazie all'ottimismo per l'accordo Usa-Canada-Messico per il nuovo Nafta). Lo spread supera i 280 punti e i titoli delle banche restano sotto pressione.

UE ALL'ATTACCO - Se i mercati provano a rifiatare un po' dopo le rassicurazioni di Tria, sono invece gli alleati europei a dimostrare ancora scetticismo rispetto alle misure del governo italiano, soprattutto per quanto riguarda l'innalzamento al 2,4% del rapporto tra deficit e Pil. Il vicepresidente della Commissione, il lettone Valdis Dombrovskis, non lascia quasi neanche il beneficio del dubbio: "Aspettiamo la bozza della manovra, ma a prima vista i piani di bilancio italiani non rispettano le regole del Patto di stabilità". Così come il commissario agli Affari economici, il francese Pierre Moscovici, definisce "non compatibile con le regole Ue una deviazione così significativa del rapporto deficit/Pil". Non è un caso che Piazza Affari abbia praticamente azzerato i guadagni della mattinata proprio dopo le dichiarazioni di Moscovici.

"Si rischia la fine dell'euro. Bisogna essere molto rigidi"

E in serata arriva la severa puntualizzazione del presidente della Commissione Ue: "Se l'Italia vuole un trattamento particolare supplementare, questo vorrebbe dire la fine dell'euro. Bisogna essere molto rigidi", dice Jean-Claude Juncker, in un intervento in Germania ripreso dai media internazionali, tra cui Le Figaro e il New York Times. Con questa manovra Roma "si allontana dagli obiettivi di bilancio che abbiamo approvato insieme a livello europeo". La replica arriva da Matteo Salvini: "In Italia nessuno si beve le minacce di Juncker, che ora associa il nostro Paese alla Grecia (...) Non ci fermeranno", afferma il vicepremier, sostenuto dal ministro Tria, che rispedisce al mittente lo scenario proposto da funzionario Ue: "Non ci sarà nessuna fine dell'euro". 

"Qualche istituzione Ue gioca a fare terrorismo sui mercati"

DI MAIO ACCUSA - Da parte sua il vicepremier Luigi Di Maio torna a rievocare il "terrorismo mediatico" di cui ha già accusato in Italia media e opposizioni: "C'è qualche istituzione europea che gioca a fare terrorismo sui mercati", riferendosi esplicitamente a Moscovici che si sarebbe "svegliato per fare un'altra dichiarazione contro l'Italia per alimentare le tensioni dei mercati". 

E MOSCOVICI REPLICA - La risposta di Moscovici arriva a margine dell'Eurogruppo: "Cerchiamo di raffreddare la situazione, ho visto che Luigi Di Maio mi accusa di terrorismo o di terrorizzare i mercati: non ha senso. Io svolgo il mio ruolo e il mio ruolo come commissario è fare in modo che le regole, che sono comuni a tutti, siano rispettate da tutti". E aggiunge: "Lo farò nello stesso spirito che è sempre stato il mio, specialmente con l'Italia, con il dialogo, la cooperazione e comprensione. Perché voglio che il popolo italiano abbia gli investimenti e le misure di sicurezza sociale che aspetta, sarà sempre questo il mio spirito", ha aggiunto. I mercati? "Quello che può creare turbolenze non sono le mie parole, ma quello a cui reagisco"

TRIA RIENTRA A ROMA - Gli occhi sono dunque tutti puntati sul ruolo di Tria, stretto, come scriveva il Financial Times la scorsa settimana, tra le richieste di maggiore spesa del governo italiano e i paletti del rigore di Bruxelles. Per esempio il ministro non parteciperà all'Ecofin di domani: rientrerà già stasera a Roma, in anticipo, per chiudere il lavoro sulla nota di aggiornamento al Def. Di Maio cerca di sgombrare il campo dagli equivoci: "Rientro già programmato". Al posto di Tria dovrebbe quindi partecipare al vertice dei ministri economici dell'Unione il direttore generale del Tesoro Alessandro Rivera. E d'altra parte lo stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha invitato proprio Tria alla "cabina di regia" convocata domani sul piano di investimenti. Tria sarà affiancato da Paolo Savona, ministro degli Affari Ue, i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, il ministro per il Sud Barbara Lezzi e i sottosegretari Giancarlo Giorgetti, Laura Castelli e Massimo Garavaglia. Insomma, forse il ministro Tria potrebbe tranquillizzare l'Europa anche restando a lavorare in Italia. O almeno così sperano alleati, mercati e investitori.

CONTE AL COLLE - Nel frattempo il premier Conte oggi si è recato al Colle, per parlare con Mattarella proprio di manovra. Al capo dello Stato, Conte avrebbe ribadito la bontà della finanziaria, puntellando il rapporto deficit/Pil al 2,4% che "non è in discussione".