Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Perché l'Ue ha bocciato la manovra, pensioni e pace fiscale nel mirino

E' la prima volta nella storia dell'Europa unita. "Previsioni di crescita ottimistiche, debito sale". Ora il governo ha tempo tre settimane per inviare una nuova bozza. Conte: "Nessun piano B". Salvini: "Attaccano un popolo". Affondo di Confindustria, monito di Mattarella. Spread a 318

Il premier Giuseppe Conte (Ansa)

Il premier Giuseppe Conte (Ansa)

Roma, 23 ottobre 2018 - La Commissione Ue respinge la manovra italiana. La notizia della bocciatura - ampiamente prevista - è  arrivata puntualmente nel primo pomeriggio di oggi. L'Unione europea rimanda al mittente il Documento programmatico di bilancio e ne chiede uno nuovo, che dovrà essere redatto e inviato a Bruxelles entro tre settimane. Non è bastata dunque la lettera firmata da Tria, in cui il ministro del Tesoro difendeva il pacchetto di misure contenute nella finanziaria come frutto di una "scelta difficile e necessaria". 

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"DANNEGGIA TUTTA L'UNIONE" - "Per la prima volta la Commissione è costretta a richiedere ad uno Stato di rivedere il suo Dpb - afferma il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis  in conferenza stampa -. Sfortunatamente i chiarimenti ricevuti ieri non erano convincenti". L'eurozona "è costruita su stretti legami di fiducia", premette, in cui "le regole valgono per tutti". Quando "la fiducia viene erosa, tutti gli stati membri vengono danneggiati, la nostra Unione viene danneggiata". 

"L'ITALIA NON RISPETTERA' OBIETTIVI SU DEBITO" - Dombrovskis ricorda poi che l'Italia il debito più costoso (in rapporto al numero di abitanti) in Europa. E con la manovra presentata - si legge poi nell''Opinione', documento con cui la Commissione motiva le sue scelte - Roma non rispetterà gli obiettivi "di riduzione del debito né nel 2018 né nel 2019". Inoltre "la prevista riduzione del rapporto debito/Pil è soggetta a larghi rischi al ribasso, visto che si basa su proiezioni di crescita ottimistiche". 

Ridurre il debito è "nell'interesse del popolo Italiano", sottolinea da parte sua il commissario agli Affari economici Moscovici, che mantiene comunque aperta la porta del dialogo con Roma: il ministro Tria  "rimane un interlocutore credibile, spero si possa convincere lui e il governo al rispetto degli impegni".

PENSIONI E CONDONO NEL MIRINO - Nel merito, l'Ue contesta i singoli provvedimenti introdotti dalla manovra, perché "indicano un chiaro rischio di retromarcia su riforme adottate in linea con le raccomandazioni Ue". L'abolizione della Fornero è un passo indietro rispetto "alle riforme precedenti che puntellano la sostenibilità del debito", il condono "può scoraggiare la già scarsa conformità al fisco, implicitamente premiando comportamenti non conformi" e "la riduzione delle tasse sulle imprese che investono sono disinnescate dall'abolizione delle agevolazioni fiscali". 

COSA RISCHIA L'ITALIA - Se Roma non modificherà la manovra, la Commissione potrebbe aprire una procedura di infrazione per deficit eccessivo per violazione della regola del debito, fa presente Dombrovskis. "Il Governo italiano sta apertamente e coscientemente andando contro gli impegni presi verso se stesso e verso gli altri Stati membri".  E se violare le regole su deficit e debito "a prima vista può fornire l'illusione di affrancarsi", poi ci si avvicina al punto in cui "il debito è troppo pensante e si finisce senza libertà'".

CONTE: NESSUN PIANO B - Fino a questa mattina il governo ha ripetuto che la legge di Bilancio 2019 non verrà modificata nella sua sostanza. "Non esiste alcun piano B", ribadiva il premier Conte in un'intervista a Bloomberg. Quello che si può fare, al limite, è "operare una spending review".  Dopo la bocciatura, il presidente del Consiglio ribadisce che "la manovra non è stata improvvisata. Dire oggi che la rivediamo non avrebbe senso". Assicura però che il governo valuterà "le critiche della Commissione nel merito, ci confronteremo con i dati e le stime di crescita". 

SALVINI: ATTACCANO UN POPOLO - Di Maio commenta su Facebook la bocciatura Ue: "Sappiamo che stiamo percorrendo la strada giusta. E perciò non ci fermeremo", dice il vicepremier.  Durissima la replica di Matteo Salvini. "Non stanno attaccando un governo, ma un popolo - ribatte da Bucarest, dove si trova in visita -. Sono cose che fanno irritare ancora di più gli italiani e poi qualcuno si lamenta che l'Unione Europea è al minimo della popolarità". Quindi ribadisce che "indietro non si torna: io non tolgo un euro per i giovani, per cancellare la Fornero, per i disabili". L'esecutivo "non cadrà per lo spread". 

LO SPREAD RISALE - E i fari sono ora puntati proprio sulla reazione dei mercati. Sale lo spread che oggi chiude a quota 318, dopo essere sceso questa mattina sotto quota 300, dai 303 di ieri sera. 

L'AFFONDO DI CONFINDUSTRIA - Confindustria all'attacco del governo: "E' evidente che qualcuno lo scontro con l'Ue se lo sta chiamando - afferma il presidente Vincenzo Boccia - La cosa da evitare è che questo non diventi l'alibi da usare per la campagna elettorale delle europee in modo da poter dire che l'Europa è cattiva". Boccia elenca i punti critici della manvra, "come il depotenziamento dell'Industria 4.0, l'apertura dei cantieri nel Paese, a partire dalla Torino-Lione". Bisogna "elevare la crescita", per compensare il rapporto deficit/Pil. 

IL RICHIAMO DI MATTARELLA - Puntuale in serata arriva l'intervento di Mattarella che ricorda come "la logica dell'equilibrio di bilancio non è quella di un astratto rigore: ci deve sempre guidare uno sguardo più lungo sullo sviluppo, la sua equità e la sua sostenibilità (...) scongiurando che il disordine di enti pubblici, e della pubblica finanza, produca contraccolpi pesanti anzitutto per le fasce più deboli". Nessuna amministrazione, sostiene il capo dello Stato, può sottrarsi alla ricerca dell'equilibrio dei conti, "il Comune e la Provincia come la Regione e lo Stato".