Roma, 23 ottobre 2013 - Tre settimane di tempo, poi chissà. La Commissione europea ha formalizzato all'Italia la richiesta di ripresentare il progetto di Bilancio sul 2019 alla luce del fatto che quello attuale “non rispetta né le raccomandazioni del Consiglio europeo, né gli stessi impegni presi dall'Italia”. Manovra bocciata dall'Europa: ora il governo italiano ha tre settimane di tempo per ripresentarla. "Dialogo costruttivo con Ue, ma i saldi di bilancio non cambiano", aveva chiarito il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, dopo la lettera di Bruxelles che anticipava il giudizio negativo. Una versione ribadita dai vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Che, stando almeno alle dichiarazioni sbandierate a più riprese, non dovrebbero modificare il testo.
Così il giudizio della Commissione sulla nuova bozza non dovrebbe cambiare. A quel punto Bruxelles dovrebbe percorrere la strada dell'apertura di una procedura di infrazione per deficit eccessivo e violazione delle regole sul debito. In ogni caso il 5 novembre il dossier della manovra gialloverde arriverà al tavolo dell'Eurogruppo con i ministri economici e finanziari dei 19 Paesi della moneta unica. Nei giorni scorsi, il presidente della Commissione Jean Claude Juncker ha già anticipato che gli spazi di trattativa sono davvero ridottissimi.
"So, e alcuni colleghi l'hanno detto al telefono, hanno detto che non vogliono aggiungere flessibilità alle flessibilità esistenti all'Italia - ha detto Juncker -. Non è nostra intenzione procedere in questo senso. L'Italia è stata capace, negli ultimi tre anni, di spendere 30 miliardi di euro in più senza sanzioni. Quindi siamo stati molto gentili e positivi con l'Italia, perché l'Italia è l'Italia".
La procedura per deficit eccessivo non è una novità assoluta (nel 2016 toccò a Spagna e Portogallo). Tra le sanzioni previste anche quella che più ci riguarda, la pecuniaria. E' prevista dall'articolo 126 del trattato sul funzionamento dell'Ue (Tfue).
“Il Consiglio, su proposta della Commissione, decide, dopo una valutazione globale, se esiste un disavanzo eccessivo. Il Consiglio adotta senza indebito ritardo, le raccomandazioni allo Stato membro in questione", recita la norma. Spetta al Consiglio decidere se attuare la sanzioni e anche il valore dell'eventuale multa. Due anni fa il Consiglio, dopo un'apertura da parte di Spagna e Portogallo che accettarono di seguire le raccomandazioni di Bruxelles, decise di evitare le multe. Non è detto che con l'Italia andrà allo stesso modo.