Roma, 27 ottobre 2018 - "Se tra qualche mese la crescita non arriva" il governo "dovrà prendersi le sue responsabilità". All'indomani del giudizio di Standard and Poor's sul rating italiano, Confindustria torna a criticare la manovra dell'esecutivo gialloverde. "Prima di arrivare a un punto di non ritorno sarebbe meglio riflettere", tuona il presidente Vincenzo Boccia dal palco della festa del Foglio. "Se ci sarà la crescita, faremo gli applausi. Ma per noi non ci sarà". E in quel caso "non vorrei che si usasse sempre l'alibi delle colpe degli altri".
Con le dichiarazioni "si fa salire lo spread", continua Boccia. E "se attacchi le banche e fai aumentare lo spread il combinato disposto di queste due cose potrebbe comportare una stretta creditizia. O pensiamo che se arriva la stretta creditizia è colpa delle banche?".
Nel mirino del leader degli industriali anche le ultime uscite di Di Maio su Draghi. "Non ha alcun senso" attaccare il presidente della Bce, dice Boccia. La misura del "quantitative easing (voluta da Draghi ndr) è nell'interesse dell'Italia. Abbiamo un presidente di una Banca centrale cha ha salvato l'Italia, non mi sembra affatto che sia contro il nostro Paese. Il problema è accettare le critiche e capire cosa c'è dietro e cercare di costruire e migliorare".
Di Maio: "Non ho litigato con Draghi"
Sul botta e risposta con Draghi però oggi il vicepremier pentastellato mette i puntini sulle 'i'. "Non ho litigato con lui", precisa Di Maio che sostiene di avere solo "espresso un'opionione". Il governo darà "sostegno alle banche, ma non ci mettiamo un euro degli italiani". Il ministro dello Sviluppo Economico ribadisce poi la sua lettura del giudizio di Standard and Poor's. L'agenzia di rating "non ci ha declassati. Ma siccome bisogna leggere il negativo anche dove non c'e, stamattina tutti dicono che ci ha 'mazzolati".
Rating, Fitoussi: "Italia solida, troppo rumore"
S&P ha confermato il rating italiano ma portando l'outlook da stabile a negativo. L'agenzia stima infatti un deficit per il 2019 meno ottimista di quello previsto dal governo (2,7%, contro il 2,4%) e rivede al ribasso le previsioni di crescita per l'anno corrente e il prossimo:+1,1%, contro il l'1,5% iniziale.
Il governo tuttavia non dà segni di voler rivedere la sua finanziaria. "Questo Governo non arretra", ribadisce Di Maio oggi, se mai il concetto non fosse abbastanza chiaro. Reddito di cittadinanza, pensione di cittadinanza e quota 100 "si faranno".
Boccia: "Il reddito di cittadinanza favorisce il nero"
Proprio il reddito di cittadinanza non piace a Boccia. "Che come concetto è giusto, ma come si fa a immaginare che si può perderlo dopo aver rinunciato a tre proposte di lavoro in un Sud in cui se ti arriva una proposta di lavoro è già un miracolo". E poi "dove sta la proporzionalità tra chi prenderà 780 euro al mese per 8 ore a settimana di lavoro e chi ne prende 1200 per 40 ore a settimana?". Ultima cosa ma non meno importante, "il reddito di cittadinanza è un disincentivo al lavoro e un incentivo a quello nero. Diciamo ai giovani: lavorate in nero il sabato e la domenica e in più prendete 780 euro al mese".