Mercoledì 19 Marzo 2025
REDAZIONE POLITICA

Cos’è il Manifesto di Ventotene. Cosa dice il testo citato da Meloni alla Camera

È considerato uno dei documenti fondanti dell’Unione europea. Scritto nel 1941 da coloni mandati al confino dal regime fascista. I passaggi citati dalla premier in Parlamento hanno scatenato la reazione dell’opposizione

Cos’è il Manifesto di Ventotene. Cosa dice il testo citato da Meloni alla Camera

Roma, 19 marzo 2025 – Bagarre alla Camera dei Deputati. Il presidente Fontana è stato infatti costretto a sospendere la seduta in seguito alla citazione critica che la premier Giorgia Meloni ha fatto di alcuni passaggi del Manifesto di Ventotene, scatenando la reazione dei deputati dell’opposizione. Ma cos’è il Manifesto di Ventotene? Cosa dice? E perché ha scatenato la bagarre alla Camera?

Cos’è Ventotene

Ventotene è un isola del mediterraneo, tra Lazio e Campania. Il Manifesto citato dalla Meloni prende il nome proprio dal luogo in cui è stato scritto da oppositori del regime fascista che vi erano al confino.

La prima copia del Manifesto di Ventotene
La prima copia del Manifesto di Ventotene

Il Manifesto

Il Manifesto di Ventotene – che aveva come titolo originale “Per un'Europa libera e unita. Progetto d'un manifesto” – è un documento per la promozione dell'unità politica europea scritto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni nel 1941 durante il periodo di confino presso l'isola di Ventotene, nel mar Tirreno, per poi essere pubblicato da Eugenio Colorni, che ne scrisse personalmente la prefazione.

Il Manifesto di Ventotene e l’Unione europea

Il Manifesto di Ventotene è considerato uno dei testi fondanti dell'Unione europea.

Mentre il precedente Pan-Europa, scritto da Kalergi nel 1922, auspicava un'unione europea a guida tecnocratica, il Manifesto di Ventotene prefigurava la necessità per l'ideologia europeista di istituire una federazione europea dotata di un parlamento e di un governo democratico con poteri reali in alcuni settori fondamentali, come economia e politica estera.

Capitoli e contenuti

Originariamente articolato in quattro capitoli – si legge sull’enciclopedia online Wikipedia –, il Manifesto fu poi diffuso clandestinamente. Nel 1944, poco prima di essere ucciso, Eugenio Colorni ne curò la redazione in tre capitoli: il primo ‘La crisi della civiltà moderna’ e il secondo ‘Compiti del dopoguerra. L'unità europea’ interamente elaborati da Spinelli, come anche la seconda parte del terzo ‘Compiti del dopoguerra. La riforma della società’, mentre la prima parte di quest'ultimo venne definita da Rossi.

In sostanza è un manifesto che delinea le caratteristiche socio-politiche che dovrà avere l’Europa una volta uscita dall’esperienza del nazifascismo.

Il manifesto venne diffuso grazie ad alcune donne, tra le quali Ursula Hirschmann e Ada Rossi, che lo portarono sul continente dall'isola di Ventotene e lo fecero conoscere agli ambienti dell'opposizione di Roma e Milano.

Le citazioni del testo della Meloni

"Anche in quest'aula è stato richiamato da moltissimi partecipanti il manifesto di Ventotene, ora io spero che tutte queste persone in realtà non abbiano mai letto il manifesto di Ventotene, perché l'alternativa sarebbe francamente spaventosa, però a beneficio di chi ci guarda da casa e chi di chi non dovesse averlo mai letto io sono contenta di citare testualmente alcuni passi salienti del Manifesto". Ha detto Giorgia Meloni alla Camera.

"Primo: 'la rivoluzione Europea per rispondere alle nostre esigenze dovrà essere socialista' e fino a qui vabbè, ironizza. E ancora 'La proprietà privata deve essere abolita, limitata...'".

Meloni aggiunge altro, citando poi un nuovo passaggio: "'la politica democratica sarà un peso morto nella crisi rivoluzionaria', e il manifesto conclude che 'il partito rivoluzionario attinge la visione e la sicurezza di quel che va fatto, non da una preventiva consacrazione da parte dell'ancora inesistente volontà popolare, ma nella sua coscienza di rappresentare le esigenze profonde della società moderna'. 'Attraverso questa dittatura del partito si forma il nuovo Stato e attorno a esso la nuova democrazia'", ha concluso la premier prima che in Aula scoppiasse la bagarre con gli esponenti di opposizione che hanno stigmatizzato le parole della premier.