Sabato 23 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Mandato d’arresto internazionale per Bibi. Lo schiaffo di Londra: "Nessuna obiezione"

Il governo laburista britannico rinuncia a porre obiezioni alla Corte penale internazionale contro Netanyahu e altri leader, scatenando reazioni politiche e diplomatiche.

Mandato d’arresto internazionale per Bibi. Lo schiaffo di Londra:: "Nesssuna obiezione"

Il governo laburista britannico rinuncia a porre obiezioni alla Corte penale internazionale contro Netanyahu e altri leader, scatenando reazioni politiche e diplomatiche.

Tecnicamente è solo un gesto formale, ma politicamente – e nella percezione di Israele – è uno schiaffo in piena regola dell’alleato britannico, che va a sommarsi alla fibrillazioni con gli Usa. Il governo laburista di Keir Starmer (in foto) ha infatti deciso di rinunciare a porre obiezioni procedurali dinanzi alla Corte penale internazionale (Cpi) contro i mandati d’arresto spiccati a maggio nei confronti del premier Benjamin Netanyahu e del suo ministro della Difesa, Yoav Gallant, oltre che dei leader di Hamas, accusati di crimini di guerra e crimini contro l’umanità nella Striscia di Gaza. L’indicazione, anticipata dal New York Times, è stata confermata ieri da una portavoce di Downing Street, dopo l’ipotesi di un passo del genere avanzata mesi fa, ma mai finalizzata, dalla compagine Tory di Rishi Sunak. A dispetto della protesta stizzita fatta circolare già sulla base delle anticipazioni dallo Stato ebraico, che per bocca d’un funzionario s’era detto "profondamente deluso da una decisione sbagliata", arrivando a evocare uno sfregio "al diritto delle democrazie di combattere il terrorismo". L’idea di mettere agli atti un’obiezione era nata come "una proposta del governo precedente, non formalizzata prima delle elezioni, che questo governo non intende perseguire data la nostra posizione consolidata secondo cui spetta solo alla Corte decidere", ha replicato la portavoce di number 10.