Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Macerata, Orlando: "Ho ricevuto minacce, ma i fascisti non mi spaventano"

Il ministro della Giustizia promette di far visita alla famiglia di Pamela Mastropietro. Poi attacca Berlusconi e Salvini: "Da loro parole irresponsabili"

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando (Imagoeconomica)

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando (Imagoeconomica)

Roma, 8 febbraio 2018 - Il giorno dopo la sua visita a Macerata, il ministro della Giustizia Andrea Orlando torna sull'argomento, denuncia le minacce ricevute, annuncia una visita alla famiglia di Pamela Mastropietro e attacca Salvini e Berlusconi, giudicandoli 'irresponsabili'. E sulla manifestazione dell'Anpi rimandata, rileva: "Un momento per testimoniare i valori del nostro Paese, va pensato". In tutto ciò risultano 'infondate', secondo il Dap, le notizie sulle manifestazioni di solidarietà dei detenuti  a Luca Traini: il ministro Orlando ha chiesto al Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria chiarimenti e il Dap ha comunicato che quanto riportato è privo di ogni fondamento.

Luca Traini, la vita in carcere tra palestra, giornali e tv - di P. PAGANELLI

LE MINACCE - "Sono andato a Macerata e per questo io e la mia famiglia abbiamo ricevuto offese e minacce", dichiara Orlando a Radio Capital. "Per fortuna sono stato cresciuto da comandanti partigiani che mi hanno sempre insegnato che i fascisti non vanno tenuti in considerazione perché al momento buono sono sempre scappati. Non mi fanno paura". 

LA FAMIGLIA DI PAMELA - "Non è stato possibile incontrare ieri" la famiglia di Pamela Mastropietro, la ragazza assassinata, dice il ministro. "Ho sentito telefonicamente lo zio della ragazza, che è anche legale della famiglia, che mi ha ringraziato di averlo cercato, penso ci vedremo nei prossimi giorni". E ancora: "Vi è ipocrisia: ci si muove per lo sdegno di questa vicenda ma poi chi si dice sdegnato si approfitta e diffonde particolari sulla vita della ragazza. Raccolgo l'appello dello zio che chiede pietas sulla ragazza rispetto a ricostruzioni che non hanno nulla a che vedere con la vicenda". 

image LA MANIFESTAZIONE - Gli applausi ricevuti in carcere da Luca Traini "certo, mi preoccupano, sono un altro segno di una profonda involuzione, dobbiamo reagire. Non possiamo solo dire 'ma sì, in fondo...' Teniamo conto di chi alimenta questo clima, altrimenti è destinato a crescere", continua Orlando. E sulla manifestazione annullata: "Se il sindaco di Macerata ritiene che è meglio ora evitare manifestazioni, è una scelta rispettabile, ma un momento in cui si consenta a chi rappresenta la patria come l'Anpi di testimoniare i valori del nostro Paese, va pensato", rivendica. Secondo Orlando non c'è stata una "sorta di equivalenza" nel voler evitare le manifestazioni promosse per sabato da una parte dall'Anpi e dall'altra dall'ultradestra a Macerata. "Il momento è delicato, si ha paura per la gestione della piazza ma certo se suonasse come equivalenza sarebbe totalmente inaccettabile".

ATTACCO AL CENTRODESTRA - Poi l'attacco:  Matteo Salvini e Silvio Berlusconi "si qualificano per quello che sono: degli irresponsabili. Perché dare anche lontanamente una qualche forma di giustificazione a un comportamento criminale e terroristico è un modo di sdoganare questo tipo di comportamenti e di dargli un valore politico. E questo è un rischio enorme", dice commentando le dichiarazioni dei due leader del centrodestra dopo i fatti di Macerata.

SALVINI E IL 'SALVA-LADRI'-  "Non rispondo agli insulti di Orlando - replica il leader leghista a stretto giro di posta - lui e il suo governo farebbero meglio a lavorare. Invece, dopo il via libera della maggioranza di ieri in Parlamento, si preparano ad approvare l'ennesimo salva ladri. Dopo gli indulti mascherati e gli svuota carceri Orlando e Renzi stanno per rimettere in libertà criminali seriali e delinquenti condannati fino a quattro anni, aumentando così la rabbia e il disagio sociale. E forse si apriranno le porte del carcere anche per il nigeriano coinvolto nella morte della povera Pamela. Mi auguro che il governo ci ripensi e non dia il via libera a quest'ennesimo scempio". Salvini si riferisce alla riforma penitenziaria che il consiglio dei ministri sta per varare dopo il parere favorevole dato ieri dalle commissioni giustizia al decreto legislativo.