Roma, 3 luglio 2024 – La scelta è arrivata - come sempre - dopo lungo e periglioso percorso. ll M5s, alla fine, ha fatto richiesta ufficiale di ingresso nel gruppo europeo ‘The Left’, il raggruppamento della sinistra europea all’Eurocamera in cui è presente anche Sinistra Italiana con Ilaria Salis e Mimmo Lucano. “Abbiamo ricevuto la loro richiesta”, ha infatti confermato la capogruppo francese Manon Aubry, “le nostre porte sono aperte, ma ci sono condizioni; abbiamo diverse domande per loro, sulla loro strategia in Europa e in Italia, ma la questione principale è se si sentano o meno parte della storia della famiglia della sinistra; vediamo che questo passaggio fa parte di un riassetto di tutta la sinistra italiana che guardiamo con attenzione”. Aubry ha poi colpito con una stilettata, destinata a lasciare un segno: “’Anche il Partito Socialista dice di essere sinistra, in molti Paesi, e impone misure di austerità. Quello che conta non è quello che dici, ma quello che fai”, ha detto.
Si vedrà, allora, ma sta di fatto che il M5s è dunque passato al piano B dopo aver tentato di formare un gruppo autonomo con anche i tedeschi della nuova Alleanza Sahra Wagenknecht (Bsw): La sinistra è attualmente il sesto gruppo al Parlamento europeo con 39 deputati. Le trattative per arrivare a questa decisione non sono però passate direttamente dalla scrivania del Presidente stellato, Giuseppe Conte, in crisi di leadership dopo il funesto risultato elettorale europeo. Tant’è che dentro il Movimento si è registrato qualche malumore che fa eco con la domanda ricorrente che si ascoltavanel gruppo grillino alla Camera nei giorni immediatamente successivi al risultato delle urne per Bruxelles; siamo sicuri che Conte sia davvero il leader di cui abbiamo bisogno in questo momento?
Difficile, ora, capire cosa si muove sottotraccia nei 5 stelle, ma quel che è certo è che l’operazione europea verso ‘The Left’ non porta il sigillo contiano e dovrebbe, comunque, coinvolgere una ventina di eurodeputati, non solo gli 8 pentastellati e i 6 di Bsw. La Sinistra scalerebbe così la classifica dei gruppi raggiungendo — se non superando — i Verdi che contano 54 membri. L’offerta, dunque, è molto interessante e il M5s in cambio non chiederebbe nulla in termini di incarichi. L’obiettivo dei grillini è far nascere un nuovo fronte popolare sul modello francese e nello stesso tempo lasciare il gruppo dei non iscritti - dove hanno trascorso la passata legislatura - senza poter incidere sul processo legislativo a Strasburgo. Far parte di un gruppo vuol dire anche poter accedere, tra l’altro, ai finanziamenti comuni.
Il timing dei pentastellati non è casuale perché si avvicina la data che si sono dati i gruppi per poi procedere alla divisione delle cariche, dalle vicepresidenze del Parlamento ai ruoli nelle commissioni, in base al metodo d’Hondt, una formula matematica usata per le ripartizioni nei sistemi elettorali proporzionali. Se il partito polacco «Diritto e giustizia» (Pis) decidesse di lasciare i conservatori dell’Ecr, anche il gruppo di Fratelli d’Italia perderebbe il terzo posto, scendendo a 63 deputati. Il gruppo Id ha invece spostato la propria riunione costitutiva all’8 luglio, dopo il secondo turno delle elezioni francesi, in attesa di capire cosa decideranno di fare i 30 deputati del Rassemblement national di Marine Le Pen, se resteranno oppure opteranno per la nuova alleanza dei «Patrioti» lanciata da Orbán, a cui hanno già aderito il ceco Ano, l’austriaco Fpö e il portoghese Chega; sono questi i gruppi di estrema destra e sinistra che non intendono sostenere von der Leyen alla Commissione.