Lunedì 28 Ottobre 2024

M5s, Conte: “Il contratto di Grillo? Una questione marginale, era in scadenza”

Il presidente dei pentastellati minimizza sul mancato rinnovo della collaborazione: “Tutelo i soldi degli iscritti”. Forza Italia presenta un esposto alla Corte dei Conti su quel compenso

Roma, 25 ottobre 2024 – Non sembra destinato a un lieto fine lo scontro dentro il M5s tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte, con quest'ultimo che oggi torna sulle ragioni del mancato rinnovo del contratto al comico co-fondatore del Movimento. "Il contratto con Grillo è in essere e sta venendo a scadenza – spiega il presidente dei pentastellati, intervistato da Corriere.it –. Scadenze che si sarebbero rinnovate, però ho chiarito che è un contratto che prevede una remunerazione non per la sua funzione di garante ma per una funzione comunicativa che adesso non c'è e che quindi fa venir meno le ragioni di questi esborsi monetari dell'associazione del M5s. Sono soldi degli iscritti che avverto di amministrare con la massima cura".

Giuseppe Conte e Beppe Grillo a un'iniziativa del M5s di qualche anno fa (ImagoE)
Giuseppe Conte e Beppe Grillo a un'iniziativa del M5s di qualche anno fa (ImagoE)

"Non c'è nessuna accelerazione – aggiunge Conte –. È nella logica di un contratto che gli esborsi monetari possono essere soltanto correlati a una prestazione, quella che in origine era di rafforzare la comunicazione del M5s. Non di remunerare la funzione di garanzia". Per Conte si tratta di "una vicenda marginale rispetto a quella del processo Costituente che un'intera comunità sta vivendo". "Parricidio è un termine giornalistico, che non ha molto senso – chiosa il leader del Movimento –. Non ho mai visto un parricidio compiuto attraverso la risoluzione di un rapporto contrattuale. È un'enfasi inutile.

L’esposto di Forza Italia

Intanto Maurizio Gasparri fa sapere di aver "presentato un esposto alla Corte dei Conti per approfondire se l'accordo sottoscritto dal Movimento 5 stelle sul compenso di 300mila euro l'anno a Grillo, per non si sa quali prestazioni, risulti in linea con il corretto impiego del denaro pubblico". A farlo sapere è lo stesso presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. "Ci chiediamo da tempo a quale titolo venivano dati questi soldi a Grillo. Soldi, peraltro, che sembrano provenire dai gruppi parlamentari e, quindi, dalle tasche dei cittadini – insiste l’esponente azzurro –. Conte apre gli occhi solo ora e decide di interrompere il contratto al fondatore e fruitore Beppe Grillo. 'Tutto è bene quel che finisce bene'. Tranne per i grillini che ormai si portano dietro la responsabilità delle loro azioni a cui, nel caso, dovranno rispondere", conclude.