"Ma come?! – sbotta un dirigente pentastellato di linea contiana – qui dobbiamo difendere, con le unghie e con i denti, il reddito di cittadinanza, che sia Renzi che Salvini vogliono abolire, e Grillo se ne esce con il “reddito di base universale“? Ma che è impazzito?!".
In effetti, la proposta dell’ex comico, oggi nuovovecchio Garante del M5s, è di quelle effervescenti. Peccato che nessuno, ma proprio nessuno tra i pentastellati gli vada dietro.
Ma in che cosa consiste la proposta di Beppe Grillo? "Il reddito di base universale può creare una società migliore e una vita migliore per tutti, l’unica sfida è il finanziamento. Ecco una delle possibili soluzioni. Apriamo il dibattito", scrive su Twitter il Garante (e padre) del Movimento. Grillo lo fa rilanciando un articolo pubblicato sul suo blog, a firma di Shigheito Sasaki, matematico giapponese per lo più oscuro e ignoto ai più (neppure su Wikipedia se ne trovano tracce…).
Ma Grillo ci crede e scrive: "Il sogno di Martin Luther King era il reddito di base" e "ora sono in corso progetti pilota sul reddito di base in varie parti del mondo con buoni risultati". E ancora: "Ora che è stato dimostrato (da chi? Quando? Come? Dal buon Shigheito Sasaki? Non si sa…, ndr) che il reddito di base universale può creare una società migliore e una vita migliore, l’unica sfida è il finanziamento. Se la Banca Centrale, che crea denaro dal nulla, emettesse denaro per far vivere le persone, non ci sarà bisogno di un enorme aumento delle tasse. Se un numero sufficiente di persone se ne renderà conto, e diventerà una volontà generale, come ha affermato Jean-Jacques Rousseau, non ci saranno ostacoli alla realizzazione del reddito di base universale. Tutte le persone saranno libere dalla schiavitù del denaro e la povertà sarà sradicata dal nostro mondo. Una marcia, non violenta. Come sarebbe meraviglioso se accadesse in simultanea in tutte le banche centrali del mondo".
Al netto della filippica e delle citazioni, che spaziano dal ‘solito’ Rousseau, padre putativo, per il Movimento, della “democrazia universale“, al meno usuale, per il M5s, Luther King, resta il fatto che la proposta di Grillo cade in un assordante silenzio, specialmente dentro i 5Stelle.
A peritargli di rispondergli c’è solo un’avversaria, la capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini, che, tirando in ballo un’altra utopia – stavolta, però, diventata legge, il reddito di cittadinanza – dice: "Solo il 44% delle famiglie povere ha ottenuto il reddito di cittadinanza, che viene percepito invece da un 36% di persone che vivono sopra la soglia di povertà. Per un sussidio che costa allo Stato otto miliardi all’anno, e che ha totalmente fallito nelle politiche attive per il lavoro, più che un tagliando è necessaria una drastica revisione. La direzione da prendere è questa, non certo il reddito di base universale rilanciato da Grillo nell’incredibile illusione di finanziarlo stampando moneta. La povertà si sconfigge creando sviluppo e lavoro, non incentivando rendite parassitarie".