Lunedì 29 Luglio 2024
GIOVANNI ROSSI
Politica

L’Ultima Cena drag queen. E la polemica è servita. I cristiani: "Siamo offesi"

Nel mirino il siparietto all’evento inaugurale. Salvini: spettacolo squallido. I vescovi francesi: "Scene di derisione". L’ideatore: ognuno ama chi vuole.

L’Ultima Cena drag queen. E la polemica è servita. I cristiani: "Siamo offesi"

Un momento dell’Ultima Cena in chiave Lgbt e drag queen alla cerimonia di Parigi

La destra italiana, i centristi e il mondo cattolico attaccano la cerimonia d’apertura di Parigi 2024. La trasposizione scenica delle "idee repubblicane di inclusione, benevolenza, generosità e solidarietà" – proposta in mondovisione dal direttore artistico Thomas Jolly – scatena le critiche di chi si sente offeso dalle scelte coreografiche Lgbtq+ di un Paese in cui – ricorda l’accusato planetario – "abbiamo tanti diritti", inclusi quelli "di credere e non credere", o "di amarci come vogliamo, con chi vogliamo". Da FdI partono dichiarazioni a raffica contro gli apostoli drag queen nella rappresentazione dell’Ultima Cena di Leonardo. Carlo Fidanza: "Nella patria di De Coubertin un colpo di ghigliottina woke".

"Vivere l’amore non ha nulla a che fare con l’auspicabile riguardo per ogni credente e per tutte le religioni. La parodia ha inutilmente mancato di rispetto a milioni di cristiani", considera l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini. Per la Lega si mobilita Matteo Salvini: "Squallidi – apostrofa i francesi –. Davvero un pessimo inizio". "Pensi ai treni che in Italia non funzionano, non alle drag queen", lo sfotte Riccardo Magi (+Europa). Maurizio Gasparri (FI) cambia prospettiva: "E se fosse stato fatto qualcosa di analogo in riferimento alla regione islamica?" Pina Picierno, vicepresidente Pd dell’Europarlamento, reagisce così: "Cerimonia strepitosa. Gli incredibili commenti di casa nostra mi sembrano un luminoso esempio di come l’omofobia vada sempre a braccetto con l’ignoranza". "Deridere la religione è lecito in uno Stato laico. Ma pur essendo lecito è a mio avviso sbagliato", dichiara Carlo Calenda (Azione).

Per monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, l’ideale di fraternità "è stato infangato da una blasfema derisione di uno dei momenti più santi del cristianesimo". "Un tentativo maldestro di forzare il tema dell’inclusività", sottolinea Doriano De Luca, prelato della Chiesa di Napoli. Salvatore J. Cordileone, arcivescovo di San Francisco, ripudia "il fondamentalismo secolare infiltratosi nelle Olimpiadi". E di "suicidio storico culturale" della Francia parla Vakhtang Kipchidze, portavoce della Chiesa ortodossa di Mosca. Il Cremlino subito si associa. I vescovi francesi scindono il giudizio: deplorano "in modo molto profondo le scene di derisione e di scherno sul cristianesimo" e per il resto applaudono "i momenti di bellezza, di allegria, di emozioni universalmente apprezzati". "In Francia c’è libertà di espressione", prova a chiudere il caso Tony Estanguet, presidente di Parigi 2024.