Martedì 24 Dicembre 2024
SIMONE ARMINIO
Politica

Forza Italia, ora c’è chi scommette su Luigi Berlusconi

L’ultimogenito del Cav, 34 anni, cattolico e intraprendente, ha sempre avuto una posizione defilata. Negli ultimi mesi è stato molto vicino al padre. L’ipotesi di una sua discesa in campo

Roma, 17 giugno 2023 – Quando è arrivata l’ultima chiamata, Luigi, il più piccolo di casa Berlusconi, sedeva già alla destra del padre. È stato lui, raccontano le cronache, ad avvertire gli altri: Marina e Pier Silvio, i figli di primo letto, rispettivamente a capo di Fininvest e di Mediaset, e le sue due sorelle maggiori, Barbara ed Eleonora, entrambe consigliere nella Holding italiana XIV presieduta da Luigi. "Correte, papà sta morendo". Lui c’era già, e infatti i fotografi assiepati fuori dal San Raffaele hanno visto entrare gli altri quattro, e lui soltanto uscire.

Luigi Berlusconi ai funerali del padre, accanto le sorelle maggiori Eleonora (a sinistra) e Barbara - Foto Ansa
Luigi Berlusconi ai funerali del padre, accanto le sorelle maggiori Eleonora (a sinistra) e Barbara - Foto Ansa

Soli davanti all’ora fatidica, dunque. Cosa si siano potuti dire non è passato alle cronache. Ma più d’uno in questi giorni nel partito sostiene, sussurra, ipotizza, contando furbescamente sul fatto di non poter essere smentito, che l’unto del signore, sentendo prossima la fine, a un certo punto abbia unto Luigi, che porta il nome del nonno conosciuto per soli 5 mesi, per consegnargli le chiavi dell’ultima stanza dei bottoni rimasta vacante. La più personale, spericolata, più incerta negli esiti: la politica. Sono solo fascinazioni, ci mancherebbe. Ma come sarebbe? Una discesa in campo again, 30 anni dopo, da parte del figlio che più gli somiglia per viso e intraprendenza.

“Ho cinque figli, uno più bravo dell’altro", spiegava con orgoglio Silvio Berlusconi a Giletti nel 2020, pur ammettendo che nei fatti fosse più legato a Marina, alla quale il Cavaliere già vent’anni fa aveva ceduto lo scettro di Fininvest, la cassaforte di famiglia, e due anni dopo quello della prestigiosa Mondadori. Questione di anagrafe: nata nel 1966 lei, giusto per vedere tutta l’ascesa imprenditoriale, che era iniziata solo 5 anni prima con i Cantieri Riuniti. Nato nel 1988 lui: cinque anni dopo, il Cavaliere, sostenendo Fini, era entrato in politica.

Il suo babbo, Luigi lo ha visto più in tv che dal vivo. Quattro volte premier, poi capo dell’opposizione, parlamentare, europarlamentare, leader di coalizione. Per lui, dunque, prima di tutto è stato un politico e un uomo delle istituzioni, così come per Marina e Pier Silvio è stato un imprenditore di successo.

Non è un caso allora se più d’uno, in questi giorni, dovendo scommettere sull’eredità politica, faccia a bassa voce il suo nome. Una scommessa che arriva anche per esclusione. Di Marina, cruciale nei gangli finanziari e imprenditoriali principali della famiglia, spicca una timidezza assoluta e la totale assenza di interviste video. Pier Silvio? Stabile da anni alla guida delle tv, all’indomani della morte del Cav ha scritto ai dipendenti per assicurare che da oggi si continua, lui e loro, saldi e uniti in azienda. Defilatissima Eleonora, esuberante Barbara: entrambe non sono mai parse minimamente interessate al partito.

E poi c’è Luigi. Trentaquattro anni, laureato alla Bocconi, specializzato in finanza alla Jp Morgan di Londra, consigliere delegato di Banca Mediolanum a 19 anni, intraprendente in finanza come il padre, tanto da giocare, e vincere, con startup e criptovalute. E in più cattolicissimo, legato al cardinale Delpini e alla Madonna di Lourdes. Il suo curriculum politico pare già scritto. Tanto più che, come una dynasty kennedyana, Forza Italia, a dispetto delle continue rassicurazioni sull’autonomia dalla famiglia, da cognome Berlusconi da sempre drena, oltre che soldi, l’aura magica e i voti.

“Negli ultimi anni ho potuto conoscere e apprezzare di più il mio ultimo figlio", sosteneva il Cav in un’altra intervista. Di lì a poco, tornato in Senato 9 anni dopo dopo i processi, l’interdizione e l’indulto, Berlusconi avrebbe preso la parola per la prima volta per dire di essere appena diventato nonno per la diciassettesima volta. Era Tommaso Fabio, il secondo figlio di Luigi e Federica Fumagalli. Qualcosa, nella kabala del partito-famiglia, potrebbe voler dire.