Venerdì 17 Gennaio 2025
ALESSANDRO D’AMATO
Politica

Lucio Malan (FdI): “No al terzo mandato. La legge rimane così”

“Sindaci e governatori sono cariche monocratiche e hanno molto potere. Ma nessuno nega che in Veneto Zaia abbia amministrato bene”

Lucio Malan, 64 anni, ha aderito nel 2021 a FdI, di cui ora è capogruppo al Senato. Prima era stato parlamentare di Forza Italia

Lucio Malan, 64 anni, ha aderito nel 2021 a FdI, di cui ora è capogruppo al Senato. Prima era stato parlamentare di Forza Italia

Roma, 17 gennaio 2025 – “No, Zaia non ha governato male, come non lo hanno fatto altri presidenti di Regione e tantissimi sindaci che alla fine dei due mandati hanno ceduto il passo ad altri perché la legge lo stabilisce. Molti di questi non avevano governato male”. Il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia Lucio Malan getta acqua sul fuoco sulla polemica del governatore del Veneto. Ma una cosa ci tiene a dirla: “Riguardo le dichiarazioni di Zaia, noi non diamo dell’idiota né del mangiapane a tradimento a nessuno. Osservo però che i sindaci e i presidenti di Regione sono cariche monocratiche e hanno un potere che nessun altro ha in Italia. Per mandarli via bisogna sciogliere il Consiglio. Cosa che non vale per i parlamentari”.

Però sindaci e governatori fanno notare che loro sono eletti direttamente. E il volere del popolo dovrebbe essere sovrano.

“Sì, ma nessuno nega che il presidente Zaia abbia svolto il suo incarico con grande passione. Questo però non significa che si debba cambiare la norma”.

FdI dice che in Veneto si sceglierà “il miglior profilo in grado di rappresentare i veneti, tenendo anche conto del consenso che le diverse forze politiche raccolgono tra i cittadini”. Come?

“È un’affermazione che sottoscrivo pienamente. Zaia ha preso tanti voti? Anche Fratelli d’Italia ne ha presi molti, alle europee come alle politiche. Cercheremo il profilo migliore per il Veneto tenendo anche conto del peso delle diverse forze. Oggi siamo il primo partito nelle regioni del Nord senza avere nemmeno un presidente”.

Intanto è arrivato il primo sì alla separazione delle carriere dei magistrati. Secondo l’Anm è una riforma che toglie garanzie a tutti gli italiani e che determina l’isolamento del pm e ne mortifica la funzione di garanzia. Si profila un altro scontro con i giudici?

“Noi non abbiamo alcuna intenzione di fare scontri. La Costituzione assegna alla magistratura un ruolo importantissimo che noi sosteniamo e un’indipendenza che questa riforma semmai rafforza. Ma la Carta assegna al Parlamento la funzione di fare le leggi e anche di riformarla. Noi sentiamo il dovere di fare questa riforma perché è un impegno preso con gli elettori e perché riteniamo che la giustizia vada migliorata. Riteniamo che questa riforma faciliti una giustizia equa e indipendente. Grazie al sorteggio che supera il sistema Palamara i giudici saranno liberi anche dalle correnti”.

Sempre in tema di giustizia, si parla dello scudo penale per i poliziotti e della formula dell’archiviazione in sette giorni. Perché un agente può avere il suo caso archiviato in una settimana e un cittadino no?

“L’espressione scudo penale non è mai stata usata dal ministro della Giustizia Nordio e non è quello che vogliamo fare. Il Guardasigilli ha risposto a una mia interrogazione spiegando che è allo studio una formula per superare l’obbligo di iscrizione nel registro degli indagati in maniera generale, non solo per i poliziotti, a meno che non ci siano motivi consistenti. Oggi l’iscrizione è conce+pita come una garanzia, per dare modo all’+indagato di accedere agli atti e difendersi dalle accuse. Un poliziotto che viene coinvolto in un’azione in cui ci sono lesioni o morte viene d’ufficio obbligatoriamente iscritto nel registro a sua tutela. Ma questa tutela è diventata uno stigma sociale, un danno alla reputazione e anche un’inibizione allo svolgimento della sua attività. L’idea è quella di dare queste garanzie anche a chi non è nel registro, ma ritiene di avere interesse all’accesso alle carte. In questo modo il soggetto avrà le garanzie, ma non lo stigma”.