Domenica 26 Gennaio 2025
CLAUDIA MARIN
Politica

L’ora della diplomazia. Meloni ritocca il fondo auto. Elkann in Italia: stiamo uniti

Il presidente di Stellantis in visita alla fabbrica Maserati: sono accanto a voi. Urso punta tutto sul tavolo del 17: dall’azienda ci aspettiamo novità concrete.

Il dialogo governo-Stellantis è di fatto ripreso e in queste ore e in questi giorni, al di là dell’ufficialità, sono già in corso colloqui riservati e interlocuzioni ai massimi livelli. E, non a caso, un primo risultato c’è già: l’esecutivo è pronto a incrementare il fondo automotive e raggiungere una cifra che sia "almeno equivalente o anche superiore" alle risorse del vecchio fondo, ovvero 750 milioni di euro. Un ammontare di risorse che non serviranno per gli incentivi, ma andranno alle imprese a sostegno dei loro investimenti produttivi. E, del resto, è tornato in Italia lo stesso John Elkann per lanciare un messaggio ai lavoratori del Gruppo da uno dei siti simbolo delle produzioni automobilistiche del Paese: dallo stabilimento della Maserati di Modena spiega che "in questi frangenti è necessario rimanere uniti e, per questo motivo, ho deciso di essere accanto alle nostre persone e di recarmi oggi presso la storica sede di Maserati a Modena". Senza contare, in termini di segnali di disgelo, che ad Atreju, la festa promossa da Fratelli d’Italia dall’8 al 15 dicembre, sarà presente il responsabile del personale di Stellantis, Giuseppe Manca.

Le fila del dialogo sono tenute direttamente dalla premier, Giorgia Meloni che, secondo foti ben informate, ha parlato non solo domenica scorsa con il presidente della multinazionale. La regia del tavolo è, invece, del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso: "Al prossimo tavolo con Stellantis del 17 dicembre attendiamo novità concrete che riaffermino la centralità del nostro Paese nel piano industriale del gruppo come anticipato nel recente colloquio con John Elkann".

Con le dimissioni di Carlos Tavares, insiste, "si è aperta una nuova fase" per Stellantis: "Siamo convinti che il tavolo del 17 possa rappresentare un nuovo inizio per gli stabilimenti italiani, siamo impegnati a questo con tutte le forze sociali e produttive con la consapevolezza che questa non è la sfida di un governo è la sfida di un paese". Urso ha ricordato che "Stellantis presentò e chiese l’esercizio del golden power, perché allora fu chiesto dall’azienda ritenendolo doveroso, l’esercizio del golden power, e fu quel governo a lavarsene le mani ritenendo le procedure non esercitabili. Ma l’azienda presentò la richiesta, questa è la verità". Oggi, incalza, "dobbiamo riparare e sicuramente lo stiamo facendo. Lo faremo anche in questa legge di bilancio e assicuriamo che alla fine del percorso - anche grazie ai contratti di sviluppo delle filiere strategiche che da gennaio avranno a disposizione 500 milioni di euro dal Pnrr, sommati alle risorse della legge di bilancio - pensiamo di raggiungere una cifra almeno equa o addirittura superiore per l’anno prossimo destinato al settore dell’automotive".

Un passaggio sul quale, in aula alla Camera, si riaccende la polemica politica con il M5s che attacca il ministro accusandolo di "risatine durante il question time". "Confermano tutta l’inadeguatezza di questo signore per il ruolo che ricopre. Mentre Urso ride, i lavoratori a Pomigliano piangono", tuona la deputata M5s Carmela Auriemma. Nel frattempo, sul fronte industriale, a rendere possibile il cambio di passo invocato da Urso con Stellantis potrebbe essere proprio l’uscita anticipata di Carlos Tavares dal momento che tra i motivi della rottura con il board del gruppo c’è stato, oltre al ritardo nel lancio dei prodotti, anche "il rapporto conflittuale creato con tutte le principali controparti: fornitori, dealer, sindacati e governi", come spiega Doug Ostermann, responsabile finanziario di Stellantis all’Industrials & Autos Week di Goldman Sachs. Il presidente John Elkann, che ha assunto direttamente le redini di Stellantis, è partito proprio da questo "nuovo corso" nelle relazioni politiche, ma non solo. Ha subito sentito la premier Meloni e il ministro Urso, ha inviato un videomessaggio ai lavoratori e ha cominciato un giro delle fabbriche. Il suo braccio destro Jean-Philippe Imparato, che al Mimit guiderà la delegazione dell’azienda, incontrerà il 12 dicembre i sindacati metalmeccanici a Torino. Puntualizzato, infine, che il Gruppo non divulga i dettagli delle dimissioni dei propri dipendenti, dirigenti compresi, secondo il Financial Times, Tavares avrebbe raggiunto un accordo sulla buonuscita per un compenso inferiore al suo pacchetto da 36,5 milioni di euro dell’anno scorso.