Nessun avatar, nemmeno annunciato, al trentanovesimo piano di Palazzo Lombardia, ma una tradizionale gigantografia di Silvio Berlusconi sorridente sovrasta il Belvedere che gli viene intitolato nel giorno in cui avrebbe festeggiato l’87esimo compleanno. Davanti a una sobria targa alla memoria ("imprenditore visionario e innovativo, uomo delle istituzioni e politico lungimirante, protagonista dello sport") fanno la fila sottosegretari, parlamentari ed ex, consiglieri regionali ed ex, di Forza Italia ma anche degli alleati Lega e FdI, per una foto con i rappresentanti della famiglia – la figlia Barbara e il fratello Paolo –, del governo (il vicepremier Matteo Salvini) e gli amici di una vita Fedele Confalonieri e Adriano Galliani. Quest’ultimo, dirigente del Monza, tra meno di un mese correrà per il seggio che fu di Berlusconi in Senato, e la campagna elettorale non rimane alla porta, tra un Paolo Berlusconi che ricorda come il fratello "fino agli ultimi giorni lavorava su Forza Italia" cui "noi familiari saremo sempre a fianco" e Salvini che a beneficio degli "imprenditori brianzoli cui Silvio faceva riferimento" assicura che "l’Italia sta crescendo più della Germania e nella prossima legge di bilancio spenderà meno della Francia".
Più intimo il ricordo della figlia Barbara, che si commuove pensando al "luogo iconico" che il governatore leghista Attilio Fontana ha appena intitolato a suo padre, "un grande lombardo". Dalla cima del grattacielo della Regione le vetrate mostrano "in tutta la sua bellezza quella che mio padre chiamava “la mia Milano”": la nuova skyline ma anche San Siro e l’istituto dei salesiani che Berlusconi ha frequentato, e Barbara l’immagina "ragazzo, che cammina su queste strade. Non è più con noi ma i suoi valori lo sono, il suo ottimismo, la sua etica del lavoro, la sua capacità di realizzare sogni apparentemente impossibili non moriranno mai, molte persone lo troveranno di ispirazione per molto tempo". Paolo Berlusconi concorda: "Silvio è nella storia".
Giulia Bonezzi