Domenica 19 Gennaio 2025
ALESSANDRO D’AMATO
Politica

L’omaggio a Craxi. La Russa ad Hammamet: "Morte ingiusta in esilio"

Alla commemorazione anche il vicepremier Tajani a nome del governo. La figlia del leader socialista: "È il riconoscimento per un patriota come lui".

HAMMAMET (Tunisia), 19 gennaio 2025 – L’omaggio del presidente del Senato Ignazio La Russa e del ministro degli Esteri Antonio Tajani al cimitero cristiano di Hammamet. E la figlia Stefania che ricorda che "nessun esponente istituzionale o politico di rilievo dal centrosinistra ha ancora calcato la sabbia tunisina" per rendere omaggio al padre. Nel venticinquennale della sua scomparsa Bettino Craxi viene indicato come figura di riferimento dal centrodestra in occasione delle iniziative della Fondazione per commemorarlo, mentre per la sinistra si presenta solo il segretario nazionale del Psi Enzo Maraio.

L’omaggio a Craxi. La Russa ad Hammamet: "Morte ingiusta in esilio"
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a Hammamet con Stefania Craxi

LA MORTE IN ESILIO La Russa e Tajani vanno anche al cimitero cristiano di Hammamet, dove il leader socialista è sepolto, per partecipare alla cerimonia commemorativa con rito cattolico. "Non sarebbe dovuto accadere che Craxi dovesse morire qui in esilio", dice poco prima il presidente del Senato al Centro Internazionale Dar Sebastien durante l’inaugurazione dei Volti del Novecento, mostra delle opere litografiche dell’artista emiliano Nani Tedeschi. "La sua morte in Tunisia e l’impossibilità di curarsi in Italia sono state la spinta che mi ha portato già all’inizio degli anni 2000 a venire qui. "Passato il tempo delle invettive, penso che Craxi debba essere studiato come una grande figura della Storia", aggiunge La Russa. "Con Sigonella dimostrò che l’indipendenza e l’identità nazionale non sono parole, ma devono essere anche fatti. In quegli anni a chiamare patria l’Italia eravamo veramente in pochi, mentre oggi siamo la maggioranza", conclude.

INGIUSTAMENTE PERSEGUITATO Secondo Tajani Craxi "insieme ad Andreotti e a Berlusconi è stato uno dei grandi protagonisti della politica estera italiana ed è stato ingiustamente perseguitato, vittima di un giustizialismo dissennato che non potendo sconfiggere i partiti all’epoca dal governo, quelli del pentapartito, ha usato l’arma della giustizia contro persone perbene". E oggi "è nel nostro album di famiglia, un punto di riferimento per Forza Italia. Come Sturzo, Einaudi e De Gasperi è tra i personaggi che hanno fatto la storia di questo Paese". Per il vicepremier essere socialisti "è ben diverso da essere comunisti: la confusione tra libertà e conculcare la libertà rischia di fare dei danni. La riforma della giustizia e la separazione delle carriere rappresentano un riscatto per tutti coloro che hanno subito delle ingiustizie, noi dobbiamo impedire che un giusto sia in carcere".

STEFANIA CRAXI La figlia Stefania ringrazia La Russa e Tajani: "Il loro è un nobile gesto di riconoscimento, che parla non solo al passato, ma anche, e soprattutto, al futuro". Poi dice che il padre "è stato un patriota, amava l’Italia e gli italiani" e che "non si può dire che è stato uno statista e al contempo magnificare Mani Pulite: si aprirebbe una contraddizione troppo grande è un’ipocrisia enorme che ancora pesa sulla coscienza dell’Italia repubblicana". Maraio dice invece che Craxi "è sempre stato a sinistra, che quella storia è colonna portante della sinistra italiana e lì dobbiamo riportarlo. E in questo percorso sono certo di trovare nel Pd, partendo dalle considerazioni di Bettini e di De Luca, e nella visione della segreteria Elly Schlein una sponda autorevole". E aggiunge: "Non consegno patenti, ma non mi sottraggo a una riflessione. Grande rispetto per la seconda carica dello Stato che è ad Hammamet, gratitudine per le parole espressa, ma la storia dei La Russa, di chi non ha rinunciato alla fiamma, di chi conserva i busti di Mussolini e che non è capace di dire che il fascismo è stato male assoluto, non è compatibile con quella di Craxi. L’eredità di Craxi non può stare lì".